Dashiell Hammett è considerato il fondatore della “scuola dei duri”, il poliziesco hard-boiled americano caratterizzato da uno stile di scrittura asciutto, da personaggi cinici e da trame complesse. Perfetto esempio del genere, e capolavoro insuperato, è proprio Il falco maltese, che vede l’esordio di Sam Spade, detective privato per antonomasia e personaggio simbolo dell’autore.
Sam Spade ha modi pacati, mai un sorriso di troppo, mai un movimento in eccesso. È il suo mestiere: stare sul chi vive, anche quando nel suo ufficio di investigatore entra Miss Wonderly, una bionda con un nome che è tutto un programma. La sorella della donna è nei guai per colpa di un poco di buono e la coppia ora è proprio a San Francisco; se c’è qualcosa che va storto nella sua città, Spade non si tira certo indietro. Ma nel corso delle indagini le ombre si infittiscono ed eventi curiosi si susseguono: come l’arrivo di un certo Mr Cairo, che offre a Spade cinquemila dollari per rintracciare un oggetto fuori dal comune. Spade possiede un’abilità diabolica nel manipolare ogni cosa a proprio favore, ricorrendo se necessario alla menzogna e al raggiro.
L’investigatore ha una propria morale, e il suo comportamento è regolato da un rigido e personale codice d’onore, ma la sua vera filosofia di vita è la sopravvivenza a ogni costo in un mondo dove non ci si può fidare di nessuno. Nel 1941 la Warner Bros., visto il successo dei romanzi di Hammett, decide di riprendere il tema de Il falco maltese e di adattarlo per il cinema. La regia viene affidata a John Huston, che ha già lavorato come sceneggiatore per la Warner, mentre la parte del protagonista viene assegnata a Humphrey Bogart, che grazie a questo film vedrà rilanciata la propria carriera.
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