È il più bel romanzo mai scritto sul tema della rapina a mano armata, e certamente uno dei noir che hanno fatto la storia del genere. E la forza di Come una bestia feroce non risiede solo nel tema trattato, e nemmeno della vicinanza tra l’autore e la “materia”, ma soprattutto nello sguardo spietato con il quale Bunker disseziona un universo cupo, aspro, popolato di personaggi che non hanno alcuna speranza, o desiderio, di redenzione. Anche se sappiamo dall’inizio chi sono i colpevoli, rimaniamo sulla corda sino alla fine per capire come, e se, riusciranno a farla franca. E stiamo dalla loro parte, per quanto sgradevoli possano essere. Stiamo dalla parte di Max Dembo trentenne di Los Angeles che ritorna in libertà condizionata dopo aver passato otto anni in carcere. Cresciuto come un criminale, ha trascorso buona parte della sua vita in galera, e ora ha deciso di non tornarci più. Ma in questa società non c’è posto per uno come lui. Per sopravvivere non gli resta che la fuga nella paradossale sicurezza del delitto, in un mondo governato da un codice rigoroso e durissimo, l’unico che Max conosca. Su sceneggiatura dello stesso Bunker, Come una bestia feroce è divenuto il film Sorvegliato speciale, con Dustin Hoffman. Bunker firmerà (con John Steppling), anche la sceneggiatura del film Animal Factory di Steve Buscemi, tratto dal suo secondo romanzo
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