Pochi autori possono dire di aver creato dal nulla un genere letterario; Ed McBain è tra questi. È infatti l’inventore e a tutt’oggi il maggior esponente del “police procedural”, il giallo dove il protagonista non è un singolo individuo, ma un’intera squadra di polizia che agisce in modo corale. In questo caso l’87° distretto di Isola, quartiere simile a Manhattan, in una città immaginaria gemella di New York. E se Manhattan è Isola, il Bronx qui si chiama Riverhead, e Brooklyn diviene Calm’s Point. Episodio tra i più recenti scritti dall’autore e certamente tra i più riusciti, Grande città violenta si apre con il ritrovamento del cadavere di una graziosa ragazza a Grover Park, mentre i telegiornali della notte riferiscono degli ultimi successi di Cookie Boy, abilissimo topo d’appartamenti.
I detective Carella e Brown si mettono al lavoro e scoprono che la ragazza del parco è una donna dall’insospettabile passato, mentre gli investigatori Meyer e Kling setacciano i banchi dei pegni di Isola, nella speranza di trovare una pista per Cookie Boy. Nessuno, però, sa che c’è un killer a piede libero, ma le implacabili regole della grande città violenta parlano chiaro: il giorno dello scontro arriverà presto.
È dal 1956 che Ed McBain scrive le sue cronache dell’87° distretto, mostrando grande capacità di esplorare continuamente nuovi temi, con una scrittura concisa e ironica, dialoghi brillanti, e un grande talento nel dipingere l’evoluzione della violenza cittadina. Una ventina di film e telefilm sono stati tratti dall’opera dello scrittore, e tra questi, trenta episodi dedicati all’87° distretto, e anche molti altri si sono ispirati alla fortunata serie di romanzi, come i realizzatori di Hill Street Blues, riuscitissimo poliziesco a puntate cui presero parte (tra gli altri) Tim Robbins, Danny Glover, Linda Hamilton e Jonathan Frakes
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