È un giallo decisamente atipico quello che vede l’esordio di uno dei personaggi più amati della letteratura francese, divenuto un mito anche nel nostro paese: Benjamin Malaussène. In un mondo dove gli intrighi polizieschi sono quasi sempre territorio esclusivo di professionisti, poliziotti e investigatori privati, Malaussène è costretto a indagare dal punto di vista della vittima, anzi del capro espiatorio. Perché Benjamin Malaussène, detto Ben, fa proprio il capro espiatorio per mestiere. Ben ha accettato di fare questo lavoro ingrato perché ha famiglia. E che famiglia! Ha la custodia dei suoi fratellastri e sorellastre, concepiti da una madre in perenne fuga passionale. Quando diverse bombe scoppiano all’interno del Grande Magazzino, dove Ben lavora, tutti i sospetti si posano su di lui, sorpreso sempre nei pressi del luogo in cui avvengono gli attentati. Intessuto di favole e sogni, ambientato com’è nel mondo magico e artificiale di un Grande Magazzino e in un quartiere parigino popolato di personaggi da fumetto, il capolavoro di Pennac mescola comicità e giallo in parti uguali ed è ricco di quell’umorismo che l’autore definisce “irriducibile espressione dell’etica”. Malaussène è stato portato a teatro dall’attore Claudio Bisio.
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