Ci sono personaggi del giallo che scatenano la passione dei lettori già dal loro primo apparire e che diventano pietre miliari del genere. È accaduto con tutti i grandi, da Sherlock Holmes a Poirot, ed è accaduto anche con Arkady Vasilevich Renko, il primo poliziotto sovietico del thriller americano e protagonista assoluto del capolavoro di Martin Cruz Smith.
Capo della Polizia Criminale e figlio di un famoso generale dell’Armata Rossa, Renko è tanto disilluso dal regime brezneviano quanto poco attratto dall’Occidente. Vero erede di Marlowe, dallo sguardo cinico e acuto, Renko si muove in un’Unione Sovietica prossima al disfacimento, rivelandoci il volto oscuro di Mosca come mai ci era stato mostrato dalla letteratura di genere. Ed è Renko ad accuparsi del caso di Gorky Park, quando sotto il polmone verde di Mosca vengono ritrovati tre corpi congelati. Abituato per lo più ad avere a che fare con omicidi di ubriachi e piccoli delitti, Renko scoprirà di dover giocare la partita più difficile della sua vita, avviluppato in una rete mortale che arriva a toccare personaggi e luoghi insospettabili.
Definito “il thriller degli anni Ottanta” dal Time, Gorky Park è diventato un film di enorme successo, con William Hurt e Lee Marvin
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