C'era una volta un pianeta, un pianeta azzurro che ruotava nello spazio, tra l'orbita di Marte e quella di Giove. Da quel pianeta, in ere remotissime, giunsero sulla Terra gli scampati a una catastrofe siderale: scesero sulla Bianca-Isola-di-Gobi, portati dai loro carri-di-fuoco che gli attoniti, scimmieschi abitatori del nostro pianeta trasformarono in immagini divine, tramandandone il ricordo attraverso i libri sacri e le leggende. Chi erano i Signori-dalla-Faccia-Splendente, gli uomini sapienti come dei che scesero sul nostro pianeta portando la scintilla della vita? Quali terribili catastrofi distrussero Lemuria e Gondwana, gli antichissimi continenti di Atlantide e di Mu? Perché gli adepti alle segrete stanze della filosofia esoterica orientale ricordano ancora, nell'enigmatico Libro di Dzyan, quel leggendario viaggio che portò i popoli dello spazio sulla Terra, dando origine alla nostra civiltà? C'era una volta un pianeta e Quando ero aborigeno sono i romanzi che, negli anni '50, diedero vita all'affascinante genere della "fantascienza archeologica", che presto diventò "archeologia spaziale". In questo splendido ciclo le più affascinanti ipotesi sull'origine cosmica degli esseri umani, sulla catastrofe che cambiò la storia della Terra nel remoto passato, sulla nascita delle civiltà e dei continenti si uniscono alla suggestione narrativa di uno scrittore che conquistò migliaia e migliaia di lettori, e che, riproposto oggi, si rivela una straordinaria riscoperta, un autentico maestro di suggestione e di poesia cosmica.
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