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Omnibus Gialli - Mondadori - Omnibus gialli seconda serie (telati)

 
 
Codice:29627      
 
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Media: 0.00
 
N. Volume:   12
Titolo:   Tutto Marlowe Investigatore. Volume Primo [1934-1943]
Autore:   Raymond CHANDLER
   A cura di: Oreste DEL BUONO
   Traduzione: Autori VARI
   Copertina: Ferenc PINTÉR
 
Data Pubbl.:   Giugno 1970 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:  
Note:   Contiene 4 romanzi e 1 racconto. Con 12 illustrazioni nel testo
 
Genere:   Libri->Gialli
 
Categoria:   NON FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato
Tipologia:   Principali Dimensioni:   145 x 210
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   834
 
 
  Ultima modifica scheda: Fantobelix 29/03/2015-22:35:41
 
   
 

 
 
Il testimone
"Finger Man" del 1934 è stata la prima storia Chandler, narra la vicenda di un uomo, Lou Harger che vince un sacco di soldi in una squallida casa da gioco, ma viene ucciso, la sua ragazza assume Marlowe per cercare chi lo ha ucciso.

Il grande sonno
Philip Marlowe, ex poliziotto e investigatore privato di Los Angeles, viene convocato dal vecchio milionario Sternwood per indagare sul ricatto subito dalla figlia minore Carmen. La sorella maggiore, Vivian, è invece più interessata a sapere che fine abbia fatto Sean Regan, ex membro dell'Ira ed ex contrabbandiere, assunto da Sternwood per risolvere i problemi creati dalle due figlie. Nel giro di poche ore, Marlowe trova Carmen in compagnia del cadavere del ricattatore, mentre qualcuno elimina l'autista degli Sternwood. L'investigatore comincia le indagini da una libreria che funge da paravento per attività illecite e si trova a scoperchiare una storia di gangster, gioco d'azzardo e omicidi. Tutti pensano che Marlowe sappia più di quello che sa e il detective sta al gioco, anche se il metodo può rivelarsi molto rischioso. E, sbrogliando le diverse trame intrecciate tra loro, riesce a scoprire la verità, per quanto amara. Non è la prima volta che Marlowe viene portato sullo schermo e non sarà l'ultima: le opere di Raymond Chandler forniranno materiale al cinema e alla televisione per decenni  

Addio mia amata
"Addio mia amata" è il secondo romanzo di Raymond Chandler, il maggiore scrittore dell'hard-boiled-school americana, maggiore forse dello stesso capoclasse Dashiell Hammet. E' anche il secondo romanzo che ha per protagonista il solitario investigatore privato Philip Marlowe, già affermatosi ne "Il grande sonno", il primo romanzo di un ciclo destinato a diventare famoso.
La presenza di Philip Marlowe nella sua opera è stata così giustificata da Raymond Chandler stesso: "Nell'arte occorre sempre un principio di redenzione. Può essere pura tragedia, se è alta tragedia, può essere ironia, pietà o l'aspro riso del forte. Ma sulla strada dei criminali deve camminare un'uomo che non è un criminale, che non è un tarato, che non è un vigliacco. Nel poliziesco realistico quest'uomo è il detective. E' l'eroe, è tutto. Un uomo completo, un uomo comune eppure un uomo come se ne incontrano pochi. Dev'essere, per usare un'espressione un poco abusta, un uomo d'onore, per istinto, per necessità, per impossibilità a tralignare. Dev'esserlo senza pensarci e, certamente, senza mai parlarne troppo. Il miglior uomo di questo mondo è abbastanza buono anche per qualsiasi altro mondo..."  

Finestra sul vuoto
Philip Marlowe ingaggiato da una ricca anziana signora per ritrovare un gioiello scomparso incappa in una serie di delitti in cui si destreggia tra ironia, goffaggine e grande perseveranza.
Elizabeth Murdoch, una vedova autoritaria e cinica che vive in una fastosa e opprimente dimora di Pasadena, incarica Philip Marlowe dell'inchiesta sulla sparizione di un gioiello numismatico, il "doblone Brasher", misteriosamente sottratto dalla collezione del suo giovane defunto marito. In un'incessante alternarsi di scenari diversi, l'intervento del detective innesca una serie di inesplicabili omicidi. Come sempre, Marlowe si fa avanti tra mostri e relitti di una società corrotta con la dolente consapevolezza dell'antieroe, con la tenacia severa del paladino della verità, con lo humour caustico dell'"uomo d'onore".

In fondo al lago
La storia inizia con l'investigatore Philip Marlowe che riceve l'incarico, da parte di un affermato industriale nel campo dei cosmetici, di ritrovare la moglie scomparsa. La signora, che non disdegna la compagnia di affascinanti quanto insulsi playboy, ha fatto perdere le sue tracce durante un soggiorno nella loro casa di montagna. Unica traccia, un telegramma spedito al marito in cui gli comunica che si recherà in Messico per ottenere il divorzio. Recatosi nella località, Marlowe si scontra con una umanità molto diversa da quella "cittadina" cui è abituato: tra i vari personaggi un bisbetico ma sincero Bill, custode della villa, uno sceriffo solo apparentemente lento e bonario, un tenente di polizia arrogante ed un medico che ha qualcosa da nascondere. Il custode, che soffre ancora per la fuga della moglie (che non sopportava la soporifera vita rurale) non nasconde la sua convinzione che la moglie dell'industriale sia fuggita con uno dei tanti amanti e, pur con continui sbalzi di umore dovuti al vizio del bere, si rivela prezioso per le indagini. Un giorno, mentre accompagna Marlowe al lago, scopre con orrore sotto il pontile il cadavere della moglie, in avanzato stato di decomposizione: non era quindi fuggita in città come lui credeva ma era stata uccisa e gettata nel lago, con una zavorra che doveva tenerne il corpo a fondo. L'apatia del paese viene così sconvolta dal delitto della moglie di Bill, Marlowe però intuisce che qualcosa non quadra e, nonostante il tenente di polizia tenti brutalmente di dissuaderlo, continua le indagini. Scopre così che il cadavere non era quello....