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Omnibus Gialli - Mondadori - Omnibus gialli prima serie (con sc)

 
 
Codice:29614      
 
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Media: 0.00
 
N. Volume:   8
Titolo:   Quelli dell'87° Distretto
Autore:   Ed McBAIN (ps. di Evan HUNTER)
   A cura di: Alberto TEDESCHI
   Traduzione: Lidia BALLANTI e Andreina NEGRETTI
   Copertina: Ferenc PINTÉR
 
Data Pubbl.:   Maggio 1964 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:  
Note:   Contiene 7 romanzi
 
Genere:   Libri->Gialli
 
Categoria:   NON FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato
Tipologia:   Principali Dimensioni:   140 x 210
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   1144
 
 
  Ultima modifica scheda: Fantobelix 23/09/2018-15:50:33
 
   
 

 
 
L'assassino ha lasciato la firma
" Dal fiume che cinge la città a nord, si vede l'orizzonte. Stupendo. Si guarda in sù, quasi con un sacro timore... La città si estende simile a una gigantesca mostra di pietre preziose, risplendente di luce viva nei suoi vari ripiani. I grattacieli sono un palcoscenico illuminato. Sotto i grattacieli, sotto le luci, ci sono le strade. E le strade sono anche sudice."
Ed McBain, che oggi è riconosciuto come uno dei più geniali autori di romanzi polizieschi si impose subito all'attenzione dei lettori e della critica con queste prime righe del primo romanzo che dava l'avvio all'ormai celebre serie dell'87° Distretto. Umili e umiliati, forti e sopraffatti, umani e spesso violenti, ecco gli uomini dell'87° continuamente impegnati in una lotta senza quartiere contro il crimine in tutte le sue forme, in un tentativo di spazzare via il sudiciume delle strade di una metropoli. I primi a rispondere all'appello di Ed McBain sono: Peter Byrnes, Steve Carella, Hal Wallis, Bert Kling, Alf Miscolo, Roger Havilland, Hank Bush, Michael Reandon. Alcuni, però, non potranno più rispondere all'appello, nelle successive vicende, poiché avranno pagato con la vita il loro impegno verso una società molto spesso esigente fino a diventare disumana.

Estremo insulto
In convalescenza, dopo essere stato colpito da un colpo di rivoltella, Bert Kling dell'87° Distretto riceve la visita di un suo vecchio amico. Questi vuole che Bert si interessi della sua giovane e bella cognatina che negli ultimi tempi si comporta in modo strano. Ha inizio così, per lui, una lunga serie di disavventure. Nello stesso tempo, gli agenti Havilland e Willis cercano un certo Clifford, « l'aggressore galante ››, che dopo aver rapinato giovani donne che si avventurano sole, di notte, per le vie della città, fa loro un profondo inchino, dicendo: « Clifford vi ringrazia, signora ». Con « Estremo insulto ›› secondo romanzo della serie dell'87° Distretto, Ed McBain descriveva più di vent'anni fa la vita di una stazione di polizia americana, ma creava anche un campionario di umanità che è rimasto finora insuperato nella letteratura poliziesca.

Ucciderò alle otto
"Mentre Steve e Teddy facevano all'amore in una piccola camera di un grande edificio, un uomo di nome David Foster camminava verso la casa dove occupava un appartamento con sua madre. Mentre le carezze di Steve e Teddy, da tènere diventavano appassionate e poi tornavano tènere, l'uomo che si chiamava David Foster pensava al suo compagno di lavoro
Mike Reardon, ed era talmente immerso nei suoi pensieri che non sentì i passi alle sue spalle. Poi, quando finalmente se ne accorse, fu troppo tardi.
David Foster cominciò il gesto di voltarsi, ma una pistola calibro 45 sputò fiamme nella notte. Una, due, più volte, e David Foster si piegò su se stesso, le mani strette al petto. Un fiotto di sangue gli colò tra le dita nere, e lui cadde sul marciapiede, morto."

Attentato Carell
Questa avventura passerà negli annali dell'87° Distretto con una cartella gonfia sulla quale è scritto «Attentato Carell». Sissignori. Il nostro Steve Carell è il bersagio della vedova di un gangster, la quale arriva all'87° Distretto a vendicare la morte (avvenuta in carcere) del marito, nella persona del poliziotto che l'ha fatto condannare. Il metodo escogitato dalla terribile vedova è «esplosivo». Infatti, la donna porta con sé una carica di nitroglicerina che vuol far saltare nel comando di polizia, buttando all'aria tutto. Come fermarla? Col fiato sospeso, tutti gli agenti cercano una soluzione. Il più calmo è proprio Carell, il quale però ignora la cosa, in quanto è in giro per una certa indagine che sta svolgendo. Ma alle sette in punto dovrà presentarsi al Distretto. Cosa succederà? Mentre l'ansia ci rode, noi seguiamo passo passo Carell che ci «racconta» nel frattempo un altro romanzo giallo extra, con relativo colpo di scena proprio.

Due colpi in uno
È l'ora del riscatto. Il riscatto di King. Strano, ambiguo doppiosenso della parola: è il riscatto dell'industriale King che tenta una manovra nello società per azioni della quale vuole impadronirsi, ed è il riscatto che tre banditi gli chiedono per un bambino rapito. La somma del riscatto (del doppio riscatto) dovrebbe servire a King per la sua ambiziosa manovra d'affari e al tempo stesso dovrebbe salvare la vita di un bambino. Questo tesissimo suspense, magistralmente condotto da McBain che muove i simpatici uomini dell'87" Distretto, ha due grosse qualità: è un poliziesco realistico e perfetto, ma anche un romanzo psicologico tra i migliori. Ve ne convincerà il dramma di King, nella sua doppia impostazione: i rapitori credono di avere in ostaggio suo figlio e invece il bambino rapito è quello del suo autista. Deve o non deve, King, pagare quel riscatto? Ma quella grosso cifra gli occorre, assolutamente, per il colpo più ambizioso della sua vita, e il « colpo » dei rapitori lo pone a un atroce bivio. Ma intanto, che fa quella stupida masnada di piedipiatti?

Chiamate "Frederick 7-8024"
«Come una gran dama, arrivò l’aprile. Il poeta che scrisse sulla crudeltà dell’aprile forse aveva ragione, ma sta di fatto che quell’anno non c’era nessuna crudeltà in esso. Si annunciò con delicatezza, percorrendo le strade della città a occhi spalancati, con l’espressione ingenua di una fanciulla. E veniva voglia di prenderla fra le braccia, quell’adolescente che sembrava tanto sola e spaurita nel geometrico miscuglio di estranei, intimidita dalle strade e dai palazzi, commovente con quella sua aria da signora materializzatasi dalla fredda pazzia di marzo... E a ovest, nella città alta, di fronte all’edificio che ospitava gli uomini dell’87° Distretto, gialli fiori rampicanti si preparavano a orlare d’oro í muri di cinta del parco, mentre i cotogni aspettavano, per sbocciare, il vero e caldo sorriso dell’aprile avanzato. Per l’agente Meyer Meyer, l’apre era un pagano. Forse per l’ispettore Steve Carella, l’aprile era un ebreo...» Per «il sordo», l’implacabile, cinico, crudele genio del male, era il mese della violenza e della morte.  

Lo spettacolo è finito
State per vivere una domenica movimentata. La grande città che McBain ci ha fatto conoscere ormai in tutti i suoi aspetti più sinistri, e precisamente il « quartiere di colore », fra portoricani, negri, e meticci gialli o rossi, divampa all'improvviso, fra le mani degli uomini dell'87° Distretto. In poche ore, una banda di giovinastri mette in esecuzione un piano per « dimostrare a se stessi che chi è capace di uccidere è un vero uomo », e un bandito viene braccato in una casa. Fuori: le pattuglie dei poliziotti, una voce che scandisce col megafono l'invito alla resa; dentro, presso una finestra, la pistola pronta ad abbaiare, il braccato ansima, scacciando dai suoi occhi l'immagine della sedia elettrica. La folla, assiepata nella stra-da, partecipa, come a uno spettacolo, alle ore angosciose di quella sfida disperata. E qualcosa accadrà, in quell'assolata domenica della città rovente. Grazie a questi personaggi, grazie a McBain - il nuovo Maestro del suspense poliziesco - abbiamo anche noi uno spettacolo tragico e carico di tensione, un dramma fitto di colpi di scena, che strappa un entusiastico « bravo » per l'autore.