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Galassia - La Tribuna - Scritta Galassia nel riquadro colorato

 
 
Codice:2929      
 
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N. Volume:   114
Titolo:   La società del tempo
Autore:   John BRUNNER
   Traduzione: Vittorio CURTONI e Gianni MONTANARI
   Copertina: Ferruccio ALESSANDRI
 
Data Pubbl.:   15 Marzo 1970 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Times Without Number, 1969
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 184
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   176
 
 
  Ultima modifica scheda: zecca_2000 22/01/2019-09:30:36
 
   
 

 
 
John Brunner, inglese, è nato nel 1934. Vive con la moglie ad Hampstead, nei pressi di Londra e la sua produzione letteraria ammonta ad una quarantina di libri. Nel 1969, dopo essere stato finalista per ben due volte, ha finalmente vinto il premio Hugo con il romanzo The Stand on Zanzibar. Brunner è un autore piuttosto incostante: può passare da opere di indubbio impegno e valore come The Jagged Orbite, quella che gli ha meritato l'Hugo, a lavori di basso livello come Meeting at Infinity. La verità è che egli scrive molto, forse troppo, ed essendo un autore professionista nel senso più completo della parola, è costretto a dare al pubblico tutto ciò che vuole. Questo Times Without Number è una piacevole via di mezzo. Romanzo dichiaratamente divertente, elegante per molti versi, non ha certo l'ambizione di rivoluzionare il mondo della SF, ma contiene idee niente affatto disprezzabili e spunti degni di interesse. L'idea più interessante ci sembra proprio quella di partenza: l'aver costruito un presente alternato in cui la Grande Armada Spagnola vinse la flotta inglese nel 1588. Questo fatto, di enorme importanza storica, ha determinato una strutturazione politica che in fondo non si discosta molto da quella reale: da una parte la Confederazione dell'Est, sdegnosamente chiusa in sé stessa, e dall'altra l'Impero Spagnolo, vero dominatore del pianeta. E in questo presente non si viaggia nello spazio, ma nel tempo, il pregio maggiore dell'opera sta forse nella descrizione di questo presente alternato, ricostruito con intelligenza nelle sue linee generali. Senza voler fare opera di storico, Brunner ci mette di fronte ad un mondo abbastanza diverso dal nostro: il romanzo, con le sue parti, ci mostra i disperati tentativi della Società del Tempo per impedire una catastrofe, un annullamento completo. E il finale, una volta tanto, è decisamente amaro, e può lasciare nel lettore una traccia d'inquietudine, non essendo rifiutabile a livello logico. Brunner mostra a questo punto una caratteristica interessante: per quel che riguarda i modi di interferenza e di risoluzione degli schemi temporali, non ci assilla con un'inutile serie di astruse teorie, ma lascia aperta a chiunque legga il romanzo una piccola porta, cioè permette a chiunque di risolvere a modo proprio il problema impostato dai suoi personaggi. Questi ultimi, pur avendo in definitiva gli stessi nostri problemi, hanno una formazione psicologica sostanzialmente estranea. Come appunto sarebbe se la Spagna avesse avuto il dominio del mondo. La figura di Don Miguel non è la più rappresentativa dell'opera: egli è solo un comprimario, una spalla diremmo, del vero personaggio, dell'emblematico Padre Ramon. Il suo non è freddo dogmatismo, nonostante certe frasi. E' piuttosto l'inquieta, continua ricerca di una verità metafisica che stabilisca una sicurezza assoluta, e proprio da ciò Padre Ramon riceve la sua consacrazione di uomo vero, esistente in un universo ipotetico quanto nel nostro. Disgraziatamente, un mondo che non esiste non può essere sicuro. Cosa ci risponderebbe il Gesuita se glielo facessimo notare?