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Galassia - La Tribuna - Scritta Galassia stretta

 
 
Codice:2864      
 
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N. Volume:   49
Titolo:   Anonima stregoni
Autore:   Robert A. HEINLEIN (ps. di Robert Anson HEINLEIN)
   Traduzione: Ludovica Fratus DE BALESTRINI
   Copertina: Rocco BORELLA
 
Data Pubbl.:   1 Gennaio 1965 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Magic, Inc., 1950
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 184
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   224
 
 
  Ultima modifica scheda: zecca_2000 14/01/2019-10:48:17
 
   
 

 
 
Secondo molti, Robert A. Heinlein è il maggiore autore vivente di science fiction: è una definizione molto impegnativa e categorica, e non tutti sono disposti a sottoscriverla, anche se viene formulata da autentici competenti in materia fantascientifica. Ma in ogni caso, anche coloro che non sono affatto fanatici di Heinlein devono riconoscere che si tratta di un autore famoso, dotato di una personalità spiccata e singolare, celebrato soprattutto per i suoi grandi affreschi movimentati, epici o drammatici, molti dei quali veramente straordinari. Questo non impedisce tuttavia a Heinlein di scrivere romanzi e racconti "leggeri" veramente deliziosi, come The unpleasant profession of Jonathan Hoag, And he built a crooked house e questo Magic Inc.: eleganti e ironici, ribollenti di trovate spiritose, di sorridente cattiveria e di divertita sornioneria, meno imponenti e impressionanti dei suoi romanzi più ambiziosi, ma non certo meno apprezzati. Magic Inc., che fu pubblicato nel 1952 in un volume che comprendeva anche Waldo (già apparso tempo fa su Galassia), non è in realtà un romanzo di science fiction, anche se non c'è da dubitare che molti critici superficiali lo classificherebbero tranquillamente come tale. Ma negli Stati Uniti la narrativa fantastica viene distinta da quella fantascientifica: e infatti, Magic Inc., nell'edizione originale, porta come sottotitolo A fantasy-fiction novel. Le ragioni che mi hanno indotto a scegliere questo romanzo per Galassia sono molte, anche non tenendo minimamente conto di una giustificazione di comodo piuttosto facile: e cioè che in Italia si sono pubblicati come science fiction, e tuttora si pubblicano, romanzi che appartengono invece al genere orripilante, fantastico, gotico, quando non vampiresco. In primo luogo, persino nella collana dell'SFBC si è accolta la produzione puramente fantastica di Bradbury, che con la science fiction ha senza dubbio molto meno a che fare, in linea generale, di Bob Heinlein: si è pubblicato Bradbury in una collana genericamente dedicata alla science fiction, precisando tuttavia che in quel caso si trattava per lo più di racconti puramente fantastici. Quindi, fare su Galassia un'eccezione per un autore che — comunque lo si giudichi — figura pur sempre tra i più apprezzati patriarchi della "hard" science fiction (o science fiction pura), non può provocare la meraviglia di nessuno. Inoltre, Magic Inc. appartiene a quel filone che tratta i temi sovrannaturali con irriverente e spigliata ironia, a partire da Accountant e Protection di Sheckley fino a The last trump e Kid stuff di Asimov e Will you wait? di Bester: invece di prendere sul serio streghe e stregoni e manifestazioni ultraterrene (ergo, invece di correre il rischio di naufragare nel ridicolo che attende quasi ogni tema del genere, se non è svolto in modo perfetto) questa variante della narrativa di fantasia è imperniata su un sorridente deviazionismo, che attribuisce al mondo fatato o infernali leggi e debolezze tipiche dell'umanità reale e che consegue molto spesso risultati piacevoli e curiosi. Ultima, ma fondamentale ragione, è questa: Magic Inc. è un romanzo spassoso e acuto. L'idea su cui Heinlein lo ha ricamato è degna della sua inesauribile inventiva. Nell' America contemporanea, egli immagina, tutti si servono più o meno apertamente di varie forme di magie per scopi pratici, commerciali. I costruttori edili, incaricati di costruire tribune per una parata, fanno eseguire i lavori da stregoni che edificano strutture destinate a dileguarsi dopo l'uso, per risparmiare le spese di demolizione; i petrolieri cercano di abbindolare gli gnomi per convincerli a fare per loro conto ricerche sulle falde petrolifere; gli industriali dell'abbigliamento si fanno confezionare in serie i modelli della stagione usando come materia prima l'ectoplasma; i produttori di generi alimentari lanciano dolciumi che appena inghiottiti svaniscono, con grande vantaggio della linea dei clienti ghiottoni. Un gruppo di misteriosi maghi comincia però a intimidire gli onesti commercianti con sistemi lanciati dai gangster alla epoca del proibizionismo: l'Anonima Stregoni, ricalcata sul celebre modello dell'Anonima Omicidi, cerca di stabilire un solido monopolio su ogni attività magica, grazie a raffinati trucchi legali che le consentono di far varare con un sotterfugio un progetto di legge inteso a sancire ufficialmente la sua egemonia. Su questa trovata, Heinlein si è sbizzarrito a folleggiare in lungo e in largo, fra fiutastreghe laureati in antropologia che si consultano con l'onniveggente testa del nonno stregone, agenti dell'FBI che circolano travestiti da diavoli per cogliere Satana in fragrante violazione delle leggi antimonopolio, salamandre vanitose che si lasciano corrompere da sperticati elogi alle loro qualità di danzatrici, parlamentari che propugnano leggi contro la stregoneria per compiacere alcuni dei loro grandi elettori consolandosi al pensiero che poi ci penserà la commissione senatoriale a insabbiarle: il tutto coronato da una discesa agli inferi assolutamente esemplare, con tanto di Satana in trono circondato da uno stato maggiore, in cui non mancano generali e feldmarescialli. Se si prende ostinatamente sul serio l'Heinlein commerciale e drammaticissimo de Il terrore dalla sesta luna, La sesta colonna e Fanteria dello spazio, senza tenere conto della robusta vena ironica di altre sue opere maggiori, Straniero in terra straniera, Stella doppia e L'uomo che vendette la luna, si può rimanere perplessi davanti a questo Heinlein in vacanza; e si può cedere alla tentazione di etichettare Anonima Stregoni (e anche The unpleasant profession of Jonathan Hoagl come un romanzo "minore". Ma, anche dimenticando che romanzi come questo Magic Inc. e Jonathan Hoag basterebbero a creare una buona reputazione a un autore che non avesse scritto nient'altro, bisogna ammettere che l'arguzia e l'intelligenza non sono doti inferiori — in Heinlein — alla sua innegabile potenza di suggestione drammatica. Sebbene tutt'altro che recente, Magic Inc. non mostra una sola ruga, una sola sfumatura che permetta di datarlo, a differenza di altre opere di Heinlein che pure hanno ottenuto, nel mondo, un'eco più vasta. È prevedibile, quindi, che tutti i lettori i quali accolsero con tanto favore — tra i vari racconti di Sheckley e di Asimov separatamente acquistati e inseriti a suo tempo in Galaxy — Il protettore, Il contabile e Roba da ragazzi, e che spesso hanno chiesto a Galassia di pubblicare romanzi di Heinlein, troveranno in questo Anonima Stregoni una sorpresa doppiamente gradita.