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Galassia - La Tribuna - Titolo verticale

 
 
Codice:2837      
 
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Media: 7.50
 
N. Volume:   22
Titolo:   Struttura anomala
Autore:   Isaac ASIMOV
   Traduzione: Roberta RAMBELLI (ps. di Jole RAMBELLI)
 
Data Pubbl.:   15 Ottobre 1962 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Profession, 1957
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   135 x 184
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   128
 
 
  Ultima modifica scheda: Tony Lee 14/11/2015-11:57:16
 
   
 

 
 
Cari amici, eccovi i primi risultati del saccheggio sistematico perpetrato dalla sottoscritta ai danni delle più famose collezioni di stories di Isaac Asimov: Profession e The dead past. Si tratta di due tra i più famosi esempi di science-fiction fredda, la più attuale della produzione americana. Tutti sapete, infatti, che Isaac Asimov è stato uno dei protagonisti della piccola rivoluzione operatasi, fin dal 1940, nella struttura tematica della science-fiction. Fu allora, infatti, che alle trame avventurose, tese esclusivamente verso risultati ad effetto e verso il colpo di scena, si sostituì una concezione più matura, che doveva portare in breve la science-flction ad affermarsi come una forma valida di letteratura. Al pressapochismo scientifico, aggravato — anziché compensato — da esagerate fantasie (e ripreso oggi soltanto da tardi epigoni), cominciò a sostituirsi una maggiore ortodossia ed attendibilità tecnologica, un approfondimento psicologico, la ricerca di un significato sociale, talvolta satirico, talvolta apologico. Isaac Asimov portò un contributo decisivo a questa svolta: e da allora fino al 1958 — quando, a soli trentotto anni, rinunciò alla science-fiction per dedicarsi esclusivamente all'insegnamento ed alla ricerca scientifica (è professore di biochimica all'Università di Boston) — è rimasto fedele a questo particolare genere, alla cui creazione ha così validamente contribuito: e Profession (1957) e The dead past (1956), sono appunto due significativi risultati della convergenza tra la science-fiction tecnologica e la science-fiction sociale e psicologica, le due forme più intelligenti ed evolute della fantascienza fredda. Capitolo previsioni: per i mesi di novembre e dicembre sono in preparazione due romanzi egualmente interessanti: Il mercenario di Dorsai, di Gordon R. Dickson, un autore poco noto in Italia ma apprezzatissimo negli Stati Uniti, e La sesta colonna, di Robert A. Heinlein. Il primo di questi due romanzi è stato definito «raccomandabile senza riserve », da Fred Pohl, in una recensione su IF; mentre il secondo è stato, a suo tempo, uno dei primi grandi successi del più illustre esponente della science-fiction di evasione. Vi segnalo un'intelligente iniziativa d'una rivista culturale, la prima in Italia che si occupi dei problemi dello spettacolo da un punto di vista sociologico: Cinema domani, che potrete trovare nelle librerie. Il direttore, il noto critico letterario e cinematografico Franco Valobra, ha sottoposto un denso questionario ad alcuni tra i più famosi registi europei (tanto per citare qualche nome: Antonioni, Petri, Truffaut e Jean Luc Godard), sui rapporti tra il cinema e la science-fiction, soprattutto la science-fiction sociologica. Ormai la narrativa fantascientifica, nelle sue forme più elevate, è entrata a far parte, anche in Europa, del patrimonio culturale più autentico: e l'inchiesta di Cinema domani ha il grande merito di riconfermare autorevolmente ed apertamente questa verità.