Racconta la scoperta del mondo da parte di un bambino speciale, che, invece di adattarsi a un’educazione preconfezionata, costruisce da sé un proprio percorso di autoformazione, con l’aiuto determinante degli animali. Alfanhuí ha infatti il raro dono di saper entrare in comunicazione con l’armonioso disordine della natura. Trova il proprio maestro ideale in un eccentrico tassidermista e sperimenta la realtà volgare e burattinesca della metropoli come la vita lenta e magica nelle remote campagne. La delicata fantasia del libro poggia proprio sulla convinzione dell'impenetrabile alterità della natura, percepibile solo facendo tabula rasa d'ogni pregiudizio antropocentrico.
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