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Slan. Il Meglio della Fantascienza - Libra

 
 
Codice:2465      
 
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Media: 6.67
 
N. Volume:   38
Titolo:   Il pianeta di Shakespeare
Autore:   Clifford D. SIMAK (ps. di Clifford Donald SIMAK)
   Traduzione: Roberta RAMBELLI (ps. di Jole RAMBELLI)
   Copertina: ALLISON (ps. di Mariella ANDERLINI)
 
Data Pubbl.:   Maggio 1978 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Shakespeare's Planet, 1976
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato con sovracoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   140 x 203
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   252
 
 
  Ultima modifica scheda: bibliotecario 29/09/2018-12:41:59
 
   
 

 
 
Da quasi mille anni l'astronave lanciata dalla lontana Terra viaggiava attraverso l'abisso degli spazi siderali, alla ricerca di un mondò sul quale un giorno gli uomini potessero vivere e trovare nuovi orizzonti.
Come una creatura senziente, guidata da un centro di comando che riunisce le menti di tre esseri umani del passato, legati per sempre ai meccanismi elettronici e ai perfetti calcolatori che tracciano la rotta attraverso gli spazi ignoti, l'astronave non conosce esitazioni ne timori, decisa a portare il suo equipaggio, conservato in animazione sospesa per tutto il volo siderale, su un mondo che non sia di ghiaccio o di fuoco, di gas venefici o di rocce riarse, per obbedire al piano di esplorazione del cosmo stabilito da uomini scomparsi ormai da secoli.
Ma quando l'astronave giunge finalmente su di un pianeta abitabile, solo un membro dell'equipaggio è sopravvissuto al lungo viaggio: un guasto alle cellule di animazione sospesa ha ucciso tutti gli altri,
e Carter Horton è solo.
Solo, con il complesso sistema di guida e comando della Nave, e con un robot di nome Nicodemus, che sembra un goffo e bonario robot domestico ma che è in grado, a seconda dei casi, di attingere a molti cervelli positronici, producendo incredibili sorprese.
Ma sul pianeta lontano quasi mille anni luce dalla Terra, Horton scopre di non essere arrivato per primo... perché sul pianeta vive un misterioso allieno, che si fa chiamare Carnivoro e che parla la lingua dei terrestri, lingua che afferma di avere appreso da un umano di nome Shakespeare, giunto su quel mondo attraverso un tunnel che unisce le stelle e i pianeti più lontani.
Ma il tunnel non ha uscita... e Horton si ritrova perduto su di un mondo strano e antico, le cui vaste rovine fanno pensare a qualche misteriosa catastrofe che abbia distrutto una specie di altissima civiltà.
E ben presto le notti del pianeta appaiono pervase da una presenza immensa e misteriosa... come se un'entità inimmaginabile domini ancora l'aria e la terra del Pianeta di Shakespeare...