Genly Ai, un uomo della Terra, viene inviato, da solo e senz'armi sul pianeta Gethen, un mondo ancora immerso nell'Era Glaciale, diviso in nazioni che lottano fra loro pur non conoscendo neppure il significato della parola guerra, l'orgogliosa, spartana Karhlde, governata dal re pazzo Argaven della Casa Harge, e dal suo Primo Ministro, l'indecifrabile, oscuro, illuminato Estraven, e la nazione di Orgoreyn, rigida, burocratica, specchio deformato di società e nazioni che appartengono alla storia antica e presente della Terra. Attraverso il fascino di antiche leggende, nell'ampio respiro di una vicenda che unisce le suggestioni più classiche alle più avanzate tematiche della science fiction, assistiamo lentamente alla composizione di un disegno dalle molte sfaccettature, il prisma fantastico di un intero mondo: il pianeta Gethen, i cui abitanti sono neutri e infecondi per quattro quinti della loro vita, ma che nel ciclo fecondo assumono, indifferentemente, le caratteristiche sessuali maschili e femminili; una creazione biologica che forse è iniziata per esperimento, ma che ha creato, insieme alla natura ostile, al gelido clima di Gethen, battezzato dai terrestri. Inverno, un'intera gamma di atteggiamenti psicologici, una nuova filosofia, nuove religioni, nuovi miti, nuovi intrighi, nuove ostilità. La mano sinistra delle tenebre (splendido titolo che nasce dalla base della filosofia Handdara, la filosofia dell'Ignoranza di Karhide) è il romanzo che all'unanimità è stato insignito del due massimi premi letterari della science fictlon: il Premio Hugo, attribuito dal pubblico, e il Premio Nebula, attribuito da scrittori e critici. Si tratta di un'opera monumentale, una sinfonia che sfiora ogni tonalità, una esibizione di stile e d'idee nuove, culminante in immagini di immenso respiro e di grandiosa potenza; il capolavoro che ha rivelato Ursula Kroeber Le Guin, che con questo romanzo è entrata a far parte della ristretta schiera dei grandi della fantascienza.
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