Esistono "uomini" in grado di insinuarsi nella mente altrui e piegarla al proprio volere e utilizzare gli individui come marionette per appagare i propri desideri, soddisfare i capricci più crudeli, esercitare una sadica violenza fine a sè stessa o per raggiungere e mantenere il potere e la ricchezza. Il controllo delle menti è anche per tali essere un nutrimento, una fonte inesauribile di energia. La loro esistenza è segreta e le capacità di difesa e offesa smisurate. Contro un gruppo di questi "vampiri della mente" si muoverà in una battaglia disperata e senza esclusione di colpi un terzetto improbabile (uno psichiatra ebreo sopravvissuto ai campi sterminio in Polonia, una giovane di colore ancora acerba di esperienze di vita, uno sceriffo mancato professore di storia) animato inizialmente da desiderio di vendetta e giustizia ma alla fine consapevole di rappresentare l'ultimo ostacolo ad un piano che vuole estendere un gioco perverso e distruttivo a tutta l'umanità.