Napoli, anni cinquanta: Tom Ripley arriva in Italia per convincere l'amico Dickie Greenleaf a ritornare negli Stati Uniti. Viaggio e soggiorno sono pagati dall'anziano signor Greenleaf, Portare a termine l'incarico significherebbe ripiombare nella miseria della squallida vita newyorkese e troncare l'ambiguo rapporto che lega i due giovani. Tom Ripley decide che questo non deve accadere. Da qui ha inizio una pericolosa avventura che trascina il lettore - sospeso, incerto sulla posizione da prendere - in un susseguirsi di sovrapposizioni di personalità, attraverso i sottili processi psicologici che trasformano il giovane Ripley, introverso, frustrato e frigido, in un lucido criminale senza scrupoli prima e poi in un raffinato membro del bel mondo internazionale, "purificato", grazie alla totale assenza di morale comune, da ogni senso di colpa. Sorta di "Delitto e castigo" alla rovescia, con un assassino che gioca a gatto e topo con la polizia e con tutti coloro che giustamente sospettano di lui, in Il talento di Mister Ripley nasce e si delinea con nitore di particolari e acume di introspezione psicologica, il personaggio di Tom Ripley, che ritroveremo protagonista di L'amico americano.
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