Lo sapevate che lo storico Giorgio Spini pubblicò, ventenne, nel 1936, un romanzo giallo con spunti antifascisti? Che la prima lady della narrativa thrilling italiana è stata la genovese Magda Cocchia Adami? Che Giorgio Scerbanenco era già celebre come giallista nel 1940? Che tra gli investigatori del giallo all'italiana ci sono un prete veneto (don Poldo, personaggio di Tito A. Spagnol) e un mendicante (Tre Soldi, personaggio di Giuseppe Ciabattini)? Che un romanzo di Vasco Mariotti del 1934 ha come protagonista uno scienziato che sta lavorando all'invenzione della bomba atomica? Che la prima coppia di giallisti nostrani si chiamava Serra & Redaelli? Che Guido Piovene ha scritto una difesa della letteratura thrilling nel 1932? Che il giallista Franco Enna, alias Franco Cannarozzo, è stato il primo traduttore italiano delle poesie di Mao-Tse-Tung! Che Giovanni Comisso e Sergio Saviane hanno scritto due diversi romanzi sulla stessa catena di delitti accaduti nel paese di Alleghe (Belluno)? Che Franco Lucentini, coautore con Carlo Fruttero del più famoso thriller italiano, La donna della domenica, ha inaugurato, nel 1951, la collana di narrativa, diretta da Vittorini, «I Gettoni»? Che il giallo all'italiana è nato e rinato, tra gli anni Trenta e gli anni Settanta, almeno quattro volte? Questo volume antologico sul thrilling nostrano si rivelerà, per molti, credo, un labirinto di curiosità e sorprese. Contiene un bel gruppo di racconti di classe che provano l'attuale vitalità, in Italia, della letteratura di indagine; una documentatissima storia della nostra narrativa suspense costruita cronologicamente per schede biobibliografiche; un saggio sul consumo del thrilling; diciotto graffianti storie visive gialle di Tinin Mantegazza; e una bibliografia. Costruire questa antologia è stata, per me, quasi un'avventura d'investigazione: spero che i lettori la portino avanti, andando alla ricerca delle eventuali lacune del mio lavoro.
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