Quell'inverno ingrassai sette chili, mi feci tagliare i capelli quattro volte e andai al lavoro scordando la divisa da netturbino per due settimane di fila, ma mi perdonarono. Giurai anche di: non fare più indagini per nessun maledetto motivo; non adottare tutti i cazzoni in orbita intorno a casa mia; lasciare le bambine Brutos al loro destino; smettere di tentare di arginare la mia nonna psicopatica; piantarla con i miei vagabondaggi linguistici con Mossàd; cambiare casa, religione, stato, taglia di reggiseno e numero di scarpe. Naturalmente, niente di tutto questo riesce a Zoe Libra, protagonista di un nuovo caso in atmosfera da "noir-ironico", ambientalo nella selva del mondo ospedaliero milanese. Accanto a lei, Lupin, collega investigatrice ai tempi della precedente avventura, La fidanzata di Zorro. Tn una clinica privata, alcuni malati terminali vengono "aiutati" a morire. Il sospettato numero uno è Scarafaggi, l'uomo nero con il chiodo e gli occhiali rotondi, che pure non gode di ottima salute. Sicché in una Milano-Pasteur mitica e puzzona, Zoe si consuma d’amore per un possibile serial killer, Lupin vive la sua sorprendente gravidanza, le nipotine crescono sempre più incollate alla giunonica zia, la psycononna continua a non invecchiare. Attorno a loro trafficano, tramano, trepidano personaggi di ogni razza e lingua, tutti complici, animati dallo stesso contagioso slancio.
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