Cosa accadrebbe se il primo contatto fosse con degli alieni che hanno imparato male la nostra lingua e che si esprimono in modo maccheronico? Difficilmente li prenderemmo sul serio e soprattutto sarebbe quasi impossibile capire cosa vogliono veramente da noi. Connie Willis, una delle autrici più abili della nuova fantascienza, si addentra nei problemi di linguaggio dell'alieno traendone una sottile metafora dell'handicap. Forse più che di incapacità si tratta di un diverso modo di comunicare con le stesse parole. Un romanzo affascinante e spiritoso, ricco di idee, a cominciare da quella della gigantesca stazione spaziale in cui è ambientato, che la Willis progetta abilmente nella migliore tradizione della fantascienza. Anche Pat Cadigan, autrice del nucleo storico del movimento cyberpunk, ci fornisce la sua personale versione dell'incontro con l'alieno, in un racconto che viene annoverato tra i nuovi capolavori della science-fiction. Battiamo la grancassa anche per Rudy Rucker, Walter Jon Williams r. Richard Kadrey. Se significasse qualcosa diremmo che sono autori cyberpunk (Rucker come la Cardigan proviene dal gruppo originario), ma ci preme di più indicare che si tratta di store basate su idee forti che non possono lasciare indifferenti. Se la fantascienza è cambiata in questi ultimi tempi lo si deve anche a lan McDonald e Greg Egan, due autori inediti per l'Italia dotati di grandi capacità stilistiche.
|