Brevi capolavori di ambigua e delicata bellezza, i Contes cruels spiccano sovrani su tutta l'opera di Villiers de l'Isle-Adam, vero prisma rilucente in cui l'esprit dell'autore si riflette in tutte le sue molteplici sfaccettature. Feroci, sgradevoli, imbarazzanti, sontuosi nella scrittura, dove ammiccano tesori lessicali tutti da riscoprire e gustare con il palato sottile, impreziositi da un sapientissimo uso del decor, i Contes cruels ("il più miracoloso dei libri d'ore", come ebbe a scrivere Stephane Mallarmé) rappresentano uno splendido, raro esempio di fantastico a parte subjecti da cui parecchi scrittori avranno non poco da imparare.
|