Sfida all'eternità. Greg Bear aveva scritto con Eon un romanzo che può essere considerato uno dei vertici della narrativa di fantascienza degli anni '80. Per il ritmo incalzante dell'azione e per la grandiosità dei concetti e dei temi sviluppati, Eon aveva suscitato unanimi consensi presso la critica ed il pubblico più vasto; il Times l'aveva definito "un libro dalla prospettiva straordinaria e dal supremo controllo narrativo", mentre secondo l'Observer il romanzo aveva "catapultato Bear nel ruolo di capofila della fantascienza degli ultimi decenni", e ancora il Washington Post l'aveva giudicato "probabilmente l'epica di fantascienza hard meglio costruita tra quelle apparse fino ad oggi". Ora, con Sfida all'eternità , Bear ha conseguito un risultato sensazionale: ha scritto un seguito a Eon che per la portata e per la ricchezza delle idee supera addirittura il precedente, dove il tema centrale è nientemeno che la creazione di un Universo. Il tempo del ginepro. Una catastrofe ambientale ha devastato le zone occidentali degli Stati Uniti: una terribile siccità che provoca un massiccio esodo di profughi verso est, dove vengono predisposti squallidi campi di raccolta, noti come "Newtowns". Jean Brigton e Arthur Cluny, amici d'infanzia, impegnati nel progetto di un laboratorio spaziale vedono i sogni dei loro genitori cancellati dal crescente caos politico ed economico. Mentre Jean si dedica al perfezionamento di un rivoluzionario sistema di traduzione di lingue sconosciute, Arthur cresce con l'ambizione di far rivivere il programma spaziale e di trovare una soluzione al disastro ecologico. Jean viene però travolta dai crescenti disordini sociali: vittima di uno scenario di orrore e di violenza, fugge verso i territori abbandonati del nord-ovest, lontana da una civiltà in dissoluzione. Nel frattempo, grazie a uno sforzo congiunto russo-americano Arthur è riuscito a riattivare la stazione spaziale ma lo attende una scoperta sensazionale: un misterioso e indecifrabile messaggio forse proveniente da una razza aliena. Ma chi può dire che non si tratti invece di un progetto segreto di una delle due superpotenze per garantirsi la supremazia politica e militare? Jean fa ormai parte di una rinata tribù indiana che vive in un ambiente selvaggio e inospitale e, nel ricordo di un passato glorioso, e tornata padrona delle terre dei propri avi. E nel suo esilio Jean ha imparato a sopravvivere e ad affrontare le insidie e le contraddizioni di un mondo impazzito. Ma la verità contenuta nel messaggio non può attendere e molti vorrebbero entrarne in possesso ed usarla per i propri scopi. Dalla scelta di Jean dipende quindi un futuro di pace o di distruzione. Un grande romanzo di Kate Wilhelm, specchio del nostro presente: un ritratto toccante che induce ad affrontare il futuro con maggiore consapevolezza, senza dimenticare la lezione del passato.
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