Eymerich rappresenta un lato in ombra che è presente in tanti di noi. Se ne possono trovare tracce inquietanti nella politica, nel costume, nel vivere quotidiano, nella diplomazia internazionale. Dovunque la crudeltà sia ammantata di idealismo, e dovunque il male eserciti la stessa attrazione che Dracula, nell'interpretazione memorabile di Christopher Lee, esercitava sulle sue vittime, là Eymerich estende il suo regno sinistro. (...) Date queste premesse, ho accettato molto volentieri la proposta di due importanti portali dedicati al fantastico e ai giochi di ruolo — Grimalkin e la Gilda degli Anacronisti — di bandire un concorso di Eymerich apocrifi. Il concorso ha generato i racconti che state per leggere. (...) Molti racconti sono parodistici; altri indagano dall'esterno sulla psicologia dell'inquisitore; altri ancora isolano una componente dei miei romanzi — l'esistenza di storie ambientate su diversi piani temporali — e si concentrano su quella. Meglio, mille volte meglio, di un'imitazione pedissequa e poco convincente. Il concorso mi ha permesso un'esperienza singolare: vedere, attraverso occhi esterni, come viene letto e interpretato ciò che scrivo. Basterebbe questo elemento a legittimare l'esperimento. Cui si associano, comunque, la soddisfazione di vedere Eymerich proiettato oltre il proprio universo naturale e, perché no, una piacevolissima componente di divertimento allo stato puro. (dall'introduzione di Valerio Evangelisti)
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