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Un Famoso Classico di Fantascienza - Nord

 
 
Codice:16347      
 
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Media: 0.00
 
N. Volume:   7
Titolo:   La macchina dell'eternità
Autore:   M. CLIFTON (ps. di Mark CLIFTON) e F. RILEY (ps. di Frank RHYLICK)
   Prefazione: Sandro PERGAMENO
   Traduzione: Gabriele TAMBURINI
 
Data Pubbl.:   Ottobre 1992 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   The Forever Machine, 1959
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   115 x 186
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   188
 
 
  Ultima modifica scheda: Mr.Chicago 12/12/2018-20:04:16
 
   
 

 
 
Bossy aveva ragione. Sempre. Invariabilmente. Era limitata solo dal fatto che doveva basarsi su dati reali, e non assunti teorici, su cui lavorare. Partendo da questi fatti le sue conclusioni e predizioni erano inevitabilmente esatte. Bossy era stata disegnata come un servomeccanismo per la guida degli aeroplani ma presto era diventata qualcosa di molto più importante: un super-computer. E come avrebbe accolto il mondo questa nuova scoperta della tecnologia che avrebbe potuto risolvere tutti i suoi problemi? A braccia aperte e con grida di esultanza forse? No, perché per quattro decadi il mondo era stato nella morsa di un ferreo controllo d'opinione e Bossy rappresentava una seria minaccia a questo dominio. Perciò Bossy doveva rimanere nascosta, assieme ai suoi compagni, Joe Carter, l'unico vero telepate del mondo, i due brillanti professori che erano responsabili della sua creazione e Mabel, la prima donna ad esser ringiovanita da Bossy. Sì, proprio ringiovanita. Perché Bossy era in grado di offrire all'umanità anche questo dono: l'immortalità. Ma solo a chi è in grado di rifiutare tutti i pregiudizi in cui è sempre vissuto e pensare con una mente più malleabile. Ma tutti volevano l'immortalità, e la volevano con un desiderio fisso e bruciante. E la tensione andava crescendo, le folle diventavano irrequiete e incontrollabili, i militari sempre più impazienti. Il mondo era sull'orlo della catastrofe e solo Joe Carter poteva fermarlo...