Intorno a un volume rilegato che scompare e ricompare — Lettere e discorsi di Oliver Cromwell di Thomas Carlyle, libro da comodino per il presidente americano Wilson — e attorno a una bottega di colti testi usati — diretta da una coppia spiritosa, e luogo di incontro di bibliofili originali —, si svolge questa specie di storia di spionaggio, antimilitarista e singolarmente antitedesca (ma più che antitedesca, contro quello spirito tenace ordinato e prepotente di cui lo svago libresco e il divagare polveroso attorno alle pagine sono il naturale avversario). E si dipana lentamente questa storia di spionaggio, perché in realtà nella Libreria stregata i protagonisti sono appunto quello svago e quel divagare. Christopher Morley scrisse questo «divertimento», negli anni dell’immediato dopoguerra, come seguito dell’altro, Il Parnaso ambulante, in cui la libreria, gestita dalla stessa coppia, è un bibliobus che corre avventure di strada, come qui è centro di un complotto.
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