Spinto dalla suggestione di «un incubo pieno di leoni» e da un rinnovato interesse per l'antica simbologia cristiana, verso la metà del Novecento C.S. Lewis scrisse i sette volumi del ciclo di Narnia (che deriva il suo nome dall'omonima città latina, l'odierna Narni in Umbria), stimolante intreccio tra la più sfrenata fantasia di un ex bambino sensibile e sognatore e l'immensa cultura di un noto medievalista dell'Università di Oxford, amico e collega di J.R.R. Tolkien. Da allora questi sette romanzi, dal ritmo incalzante e dal complesso e articolato significato allegorico, sono diventati nel mondo anglosassone non solo i più importanti classici moderni per ragazzi, ma anche e soprattutto dei libri ricchi di echi letterari (primi tra tutti quelli danteschi) e di invenzioni fantastiche, apprezzati da lettori di ogni età e formazione culturale. A testimonianza della celebre affermazione dell'autore secondo cui «un libro non merita di essere letto a dieci anni, se non merita di essere letto anche a cinquanta».
Questo secondo volume del ciclo di Narnia contiene i romanzi Il cavallo e il ragazzo e Il principe Caspian: protagonisti sono due ragazzi, Shasta e Arvis, con i loro cavalli fatati e il giovanissimo erede al trono di Narnia, Caspian, cui spetta il difficile compito di liberare il suo regno dal dominio degli umani per farlo tornare all'antico splendore.
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