La meta della spedizione è l'isola caraibica di Haiti, dove sopravvive l'ultimo esemplare della grenouille du sang, nome che la gente del posto dà a una piccola rana dal colore rosso brillante, causa di malasorte per chiunque oda il suo canto. Victor, guidato dal vecchio haitiano Thierry, viene catapultato suo malgrado in una realtà ai limiti dell'incredibile, dove per un niente rischia di lasciarci la pelle. Popolano questo feroce campionario di umanità amori incestuosi e violenti, fratelli che ammazzano fratelli, padri che mai in vita loro hanno chiamato i figli per nome, figli regalati ad altri come pacchi postali, a cui si aggiungono, come in una strana allucinazione, i pwazon rat, i cacciatori di zombi, greggi erranti di morti viventi che devastano con la loro furia le montagne dell'isola. A scandire il ritmo è il continuo passaggio dal reale all'irreale, da ciò che può apparire normale a ciò che si rivela mostruoso, il tutto costantemente abitato da quel senso del magico e del sovrannaturale che è un tratto distintivo della migliore letteratura sudamericana.
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