Professionalità ed efficienza: zero. Capacità di cavarsela sempre brillantemente: cento. Questa potrebbe essere, in sintesi, la pagella del protagonista (io) e di Billy Katookee (l'indiano), che insieme formano la coppia di giornalisti più “svitati” che l’“Araldo di Sacramento” abbia mai avuto nella propria redazione. Capaci di scrivere un articolo su una pianta tropicale scambiandola per un Paese straniero, di pubblicare il necrologio di un capo-cannibale sotto la foto di un uomo politico, di inventarsi un’epidemia di “strisciolite” e di vendersi il segreto dell’abbronzatura dei pellerossa, questi due balordi cronisti si aggirano con divertita strafottenza tra le pagine di quest’insolita opera di Peter Kolosimo. Attorno a loro, ruotano altri personaggi, ancor più pazzi e strampalati: “astuti” gangster sconfìtti più dalla propria scempiaggine che dall’altrui scaltrezza, autori teatrali pronti, per dovere di critici, a stroncare le proprie opere, banchieri e ricchi industriali con casseforti colme di follia.... E tutti quanti si agitano dentro e fuori gli improbabili fondali delle assurde verità di queste storie piene dì umori sarcastici, tutte giocate sul piano del paradosso e sempre in bilico tra la realtà e il fantastico.
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