«L'America non è mai stata innocente». Queste le prime parole del romanzo con cui James Ellroy è passato dagli ambienti di Los Angeles a una prospettiva più ampia. La vicenda di John Fitzgerald Kennedy, della sua ascesa al potere e della sua morte viene raccontata dall'interno, in modo spietato, senza compromessi. «Erano sbirri corrotti e artisti del ricatto. Erano intercettatori, soldati di fortuna e cabarettisti froci. Se solo un istante delle loro esistenze avesse imboccato un percorso diverso, la storia americana come noi la conosciamo non sarebbe esistita.» J. Edgar Hoover, capo dell'FBI. Jimmy Hoffa, presidente del sindacato dei trasporti. Howard Hughes, editore miliardario. Robert Kennedy, senatore. John F. Kennedy, senatore e poi presidente degli Stati Uniti. Tra il 1958 e il 1963 questi erano gli uomini che tenevano in pugno l'America. Ma erano anche i protagonisti di una guerra sporca e segreta, affidata a spie corrotte e trafficanti di droga, a killer e prostitute. Mai così amaro, mai così violento, James Ellroy racconta, nuda e cruda, la storia di un'America senza eroi. Un'America che ha perso anche il ricordo dell'onore e dell'innocenza.
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