Un ragazzo uccide il fratellino spingendolo giù dal letto a castello. Un figlio vende il padre paralitico al mercato. Una signora uccide la donna delle pulizie perché porta lo stesso nome di sua madre. La donna delle pulizie di una chiesa la fa crollare sopra le teste dei compaesani riuniti per la messa. Una donna si impicca all’albero che il marito non ha voluto tagliare. Un uomo porta a spasso un cane impagliato che gli ricorda la moglie morta. Un uomo cerca per tutta la vita il suo colbacco; muore senza sapere che glielo nascondeva suo figlio. Nel cosmo di László Darvasi tutti sono inservibili, tutto è inutile, come un pomeriggio vuoto quando sei adolescente, hai la vita davanti e non sai proprio che fartene. Nel cosmo di László Darvasi ognuno è violento, vuole uccidere l’altro, e quanto più l’altro è simile a sé tanto più lo si vuole uccidere. Nel cosmo di László Darvasi si vede al massimo fino all’alba del giorno dopo, è superfluo elaborare progetti grandiosi.
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