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La Gaja Scienza (seconda serie) - Longanesi & C.

 
 
Codice:14186      
 
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Media: 0.00
 
N. Volume:   289
Titolo:   Il mulino dei Dodici Corvi
Autore:   Otfried PREUSSLER
   Traduzione: Giovanna AGABIO
   Copertina: Sergio QUARANTA
 
Data Pubbl.:   Ottobre 1989 ISBN:    8830409138
Titolo e/o Data Orig.:   Krabat, 1981
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantasy
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato con sovracoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   140 x 215
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   286
 
 
  Ultima modifica scheda: stalker1 17/01/2020-09:24:03
 
   
 

 
 
Krabat, giovane orfano che vaga di villaggio in villaggio all'epoca in cui quello del viandante era quasi un mestiere, fa uno strano sogno: undici corvi appollaiati su una stanga lo chiamano con insistenza invitandolo al mulino della palude di Kosel. Poiché il sogno si ripete per più notti, il ragazzo decide di mettersi alla ricerca di quel luogo, lo trova davvero, viene ingaggiato dal mugnanio come apprendista e inizia il suo tirocinio con altri undici garzoni. Ber presto Krabat si rende conto di essere finito in una scuola di magia nera, ma, allettato dall'idea di diventare un esperto nell'"arte delle arti", quella che consente di acquisire un immenso potere, accetta di seguire gli insegnamenti del mugnanio-maestro. Allievo diligente, Krabat non sa però rinunciare al mondo esterno ed è sempre pronto a coglierne i richiami di vita e d'amore; inoltre, troppe sue domande rimangono senza risposta: chi è il misterioso Compare che giunge al mulino nelle notti di novilunio? Quali orribili sostanze tritura quella che viene chiamata la Macina Morta? Così, nel ragazzo matura a poco a poco la decisione di opporsi al potere del maestro, di trasformarsi da allievo prediletto in antagonista. Ecco che allora la favola a forti tinte di rivela per quello che è in realtà: un romanzo il cui fulcro narrativo è costituito dalla scelta fra potere e amicizia, potere e amore, potere e libertà; una saga vendica (i personaggi sono per la maggior parte sorabi della Lusazia) che, dopo aver immerso il lettore nella cupa atmosfera della magia usata a scopi malvagi, lo fa pian piano riemergere alla luminosità del sentimento.