In questo volume sono riuniti due dei più bei gialli di Antonio Perria: Incidente sul lavoro e Delitto a mano libera. In essi l'autore dà prova della sua maestria nel tratteggiare con verosimiglianza e amarezza quella Milano particolare detta dai cronisti "lo squallido sottobosco del crimine", che fa da spia ai vizi e alle corruzioni della società "al di sopra di ogni sospetto". A macchia d'olio l'indagine si allarga, in ciascuno dei casi, a ambienti e persone che non vengono mai trascinati nel fango della cronaca nera, i cui nomi si sussurrano con rispetto, alle cui porte non si presenta mai la polizia. E se si presenta, lo fa con tutte le dovute forme, e con molto imbarazzo... Ma nonostante l'imbarazzo, nonostante le pressioni più o meno manifeste, il commissario Saro Madonna non si lascia intimidire, forse anche per ripicca, per non lasciarsi vincere da un antico complesso di inferiorità, per l'ostinazione di chi non è diventato del tutto cinico, nonostante il suo "sporco" mestiere. Veri come la vita, attuali come la cronaca, emozionanti come un'inchiesta, questi due gialli restituiscono al lettore l'atmosfera autentica dei "nostri delitti quotidiani".
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