Area Sito

 
Urania

Cambia Area DB:

» HELP HomePage «
» Forum
» Cerca
 
  

Database

 
» Database Collane UM
» Autori
» Tags
» Novità
» Le Interviste di UM!
» Wanted !!!
» Scambio/Vendita
» La Compagnia del Ciclo
» Giudizi/Commenti
 
  

Utenti OnLine

 
zecca_2000 zecca_2000 
Vorpatril Vorpatril 
Visitatore Visitatori(200)
 
  

Classifiche

 


 
  

URANIA Mondadori

 

 
  

Le figlie di URANIA

 

 
  

Ricerca Libri

 
Inserisci i dati:
Numero:
Titolo:
Tit.Orig.:
Autore:
Editore:
Trama:
Relazione:
 
  

Links utili

 
 
  

Contatti

 
Amici di UraniaMania
Lo Staff di
Urania Mania
Lo Staff onorario di
Urania Mania
 
  
 

|Fuori Collana Libri Saggistica| - Tullio Pironti

 
 
Codice:136119      
 
Piace a 0 utenti
Non piace a 0 utenti
Media: 0.00
 
Titolo:   Il Fantastico. La letteratura della trasgressione
Autore:   Rosemary JACKSON
   A cura di: Rosario BERARDI
   Traduzione: Rosario BERARDI
Edit.:   Tullio Pironti
 
Data Pubbl.:   Dicembre 1986 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Fantasy: The Literature of Subversion, 1981
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantasy
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   135 x 210
Contenuto:   Saggio  N. pagine:   224
 
 
  Ultima modifica scheda: Mr.Chicago 10/11/2021-18:19:48
 
   
 

 
 
L’autrice di questo saggio, Rosemary Jackson, si schiera contro le interpretazioni vaghe della letteratura fantastica vista come semplice evasione dalla realtà e propone di rivalutarla senza relegarla ai margini della cultura, senza smorzare il suo effetto trasgressivo a tutela degli ideali della classe dominante, senza renderla invisibile.
Nella parte teorica generale Rosemary Jackson fa un’analisi critica dell’ormai ben nota opera seminale Introduction à la littérature fantastique (1970) di Tzvetan Todorov, ampliando le idee del critico bulgaro — molto attivo in Francia — e autore tra l’altro su questo argomento, di «I fantasmi di Henry James» in Poétique de la prose, Paris, 1971 e di «Il fantastico nella narrativa» in Twentieth Century Studies (1970), e prendendo in considerazione gli aspetti della teoria psicoanalitica più significativi per l’interpretazione del fantastico. Nel considerare questa forma letteraria, per prima cosa come espressione delle pulsioni inconsce, ella mette in risalto l’importanza delle opere di Freud e dei teorici successivi che si sono cimentati nell’individuazione di alcune tematiche ricorrenti del suddetto modo letterario, come il doppio o i soggetti multipli, le immagini speculari, la metamorfosi e la disintegrazione dei corpi.
Ne! libro l’autrice espone le sue idee critiche sulla narrativa gotica, le opere fantastiche classiche del periodo vittoriano, il «realismo fantastico» di Dickens e Dostoevskij, i racconti di Mary Shelley e su alcuni testi di James Hogg, E.T.A. Hoffmann, George Eliot, Henry James, Joseph Conrad, E.A. Poe, R.L. Stevenson, Franz Kafka, Mervyn Peake e Thomas Pynchon. Attraverso l’interpretazione di queste opere, spesso espressione di bisogni sociali e desideri mai appagati, Rosemary Jackson arriva alla conclusione che le opere esprimenti una tensione tra l’immaginario e il simbolico sono le più trasgressive fra tutte e perciò le più idonee ad essere rivalutate. La Jackson, autrice tra l’altro di un articolo sul fantastico vittoriano, «The Silenced Text: Shades of Gothic in Victorian Fiction», Minnesota Review, 13 (Fall, 1979), pp. 98-112, ben si colloca fra gli autori di saggi sul fantastico più interessanti, come I. Bessière, C.N. Manlove, E.S. Rabkin, E. Belevan, S. Prickett, C. Brooke-Rose.
Rosemary Jackson insegna letteratura inglese alla University of East Anglia. Ha condotto sin dal 1978 studi approfonditi sulla tradizione gotica vittoriana.