Qualcosa è andato storto. Un gruppo di bombardieri americani armati di armi nucleari sta superando il punto di sicurezza, oltre il ricordo, e nessuno sa perché. La loro destinazione: Mosca. In un rifugio antiaereo sotto la Casa Bianca, il calmo e giovane presidente si rivolge al suo traduttore russo e dice: "Penso che siamo pronti a parlare con il premier Kruschchev". Non lontano, nella Sala della Guerra al Pentagono, il segretario alla Difesa e i suoi aiutanti guardano con crescente ansia mentre i segnali luminosi strisciano su un'enorme mappa dello schermo. In alto sullo Stretto di Bering su un grande bombardiere Vindicator, un colonnello fissa incredulo il numero di codice dell'attacco sulla sua cassetta di sicurezza e si chiede se possa essere un errore.
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