Il brigantino raccoglie l'equipaggio e parte da Liverpool. Da poco passata la costa orientale della Groenlandia i marinai cominciano a mormorare perché non possono bere alcolici; ciò porterà presto ad un vero e proprio ammutinamento dell'equipaggio e alla distruzione della nave. Ma Hatteras, con i pochi uomini rimastigli fedeli, prosegue la spedizione. Sulle coste dell'isola di "Nuova America" scopre i resti di una nave usata dalla spedizione precedente degli Stati Uniti. Alcuni episodi di questa prima parte riguardano il pericolo derivante dal pericoloso avvicinarsi di un iceberg, la caccia alla balena e l'insorgenza dello scorbuto. I viaggiatori trascorrono l'inverno sull'isola e sopravvivono principalmente per l'ingegnosità del dott. Clawbonny, che è capace di creare il fuoco dal ghiaccio, produrre proiettili dal mercurio ghiacciato e respingere gli attacchi degli orsi polari con esplosioni controllate a distanza di polvere nera. Quando l'inverno finisce il mare si libera dai ghiacci. I viaggiatori costruiscono una nave dai resti del naufragio e si dirigono verso il polo. Qui scoprono un'isola, un vulcano attivo, e Hatteras lo battezza con il suo nome. Con difficoltà trovano un fiordo e il gruppo sbarca a terra. Dopo tre ore di scalata raggiungono la bocca del vulcano, L'esatta posizione del polo è nel cratere e Hatteras ci salta dentro. Siccome nella sequenza scritta originalmente, Hatteras muore nel cratere, l'editore di Verne, Jules Hetzel, suggerisce o piuttosto richiede che Verne riscriva quella parte in modo da far sì che Hatteras sopravviva; il capitano comunque impazzisce per l'intensità dell'esperienza e dopo il ritorno in Inghilterra viene messo in un ricovero per malati di mente.
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