Il Fantastico tedesco, e in particolare la figura del "fantasma vendicatore", affondano le proprie radici in lontani miti nordici. Alla fine del Settecento il racconto di fantasmi era nel Centro Europa un genere letterario popolare, caratterizzato dalla fusione tra il regno della natura e quello della fantasia, considerato il completamento del reale, e non un elemento di rottura: lo spettro che ritorna dal mondo dei morti non rappresenta una violazione dell'ordine costituito, ma piuttosto il fattore in grado di ripristinare un superiore stato di giustizia, violato o mai realizzato. Questa sorta di omogeneità fra realtà e fantasia tipica del fantastico tedesco è ben rappresentato dai racconti di Hoffmann e Meyrink: nel primo prevale il "genio del bizzarro", che confonde in un unico disegno di follia il mondo di tutti i giorni e un misterioso "altrove", mentre in Meyrink è piuttosto la presenza di concetti mistici tradizionali a conferire alla fantasia la stessa validità comunemente assegnata alle percezioni.
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