In ogni epoca e in tutto il mondo,la letteratura sulle visioni e i fenomeni soprannaturali ha suscitato sempre molto interesse. Il mistero delle cose invisibili eppure vive,dei fatti e delle cose che, a volte par ci seguano come un'ombra,di tutti gli infiniti indizi di una vita e di un mondo inesplicabile che si affiancano a quello reale e lo modificano e lo influenzano continuamente,tutto questo e' da secoli la materia di appassionata indagine di studiosi e curiosi. Si pensava che il progresso della scienza avrebbe dato un colpo mortale a tutte queste "fantasticherie" e,invece proprio oggi la scienza ha fatto passi prodigiosi,noi vediamo che i fenomeni di questo genere sono tutt'altro che screditati.Forse perche' l'uomo piu' scopre meno sa,il mondo sconosciuto che ci sovrasta e' diventato,in un certo senso piu' credibile. Questa storia che vi presentiamo,dovuta ad uno dei piu' interessanti scrittori inglesi che si siano occupati di tale materia,e' una dimostrazione del persistere di certi dubbi,di certe teorie anche oggi che,come abbiamo detto,con i missili interplanetari e gli altri straordinari successi dell'uomo,sembrerebbe definitivamente chiusa l'epoca delle semplici congetture.Come abbiamo visto la fantascienza di ieri diventare rapidamente scienza,cosi' non e' affatto improbabile che siano presto i nuovi mezzi scientifici a nostra disposizione che quanto prima daranno una spiegazione alle storie agghiaccianti e misteriose come quella narrata nel...."La mente Diabolica"":
|