L’epoca: vari secoli dopo la morte della Terra. Il luogo: un pianeta isolato, dove un gruppo di terrestri detiene il monopolio delle conoscenze scientifiche. Con le loro macchine si sono dati poteri quasi divini, e dominano il pianeta con il nome degli antichi dèi dell’India: Brahma il Creatore, Kali la Distruttrice, Yama il Signore della Morte... e, contro tutti questi, il loro oppositore: Siddhartha, incatenatore dei Demoni e Signore della Luce. “Un Dio caduto in disgrazia, Siddhartha, un tempo incatenatore dei Demoni e in seguito (come attacco deliberato contro gli ex colleghi, imitando la storia della Terra) re-inventore del buddismo, scende in lotta contro il Pantheon celeste... Signore della luce è un romanzo estremamente intelligente: Zelazny descrive in modo splendido la sua posticcia civiltà indù, e la spiega in chiave di rigorosa fantascienza. Fantascienza e civiltà indiana non sono mai in conflitto: si amalgamano sempre in un unico mondo, e questo è un vero trionfo”.
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