Nelle trentun lettere di cui si compone il libro, C. S. Lewis (1898-1963), critico teologico profondo, lavora sulla trama dell'insegnamento ascetico tradizionale e i tre fili principali del suo ordito sono: il mondo, la carne, il demonio. Il diavolo Berlicche tenta di imporli all'anima attraverso le direttive che impartisce, per via epistolare, al nipote Malacoda, "diavolo custode" incaricato della dannazione di un uomo. Ogni manifestazione della vita, dal pensiero alla preghiera, dall'amore all'amicizia, dal divertimento alla vita sociale, dal piacere al lavoro, alla guerra viene distorta a scopo diabolico. Lewis disserta sottilmente sui temi filosofici più alti facendosi amare, oltre che per l'arguzia e l'ironia delle sue argomentazioni, per la britannica limpidezza di stile: ecco il motivo del successo, fin dal suo primo apparire in Italia (1947), di questo singolare "vademecum" del demonio.
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