La letteratura fantastica è letteratura dei miracoli. Miracolo come lo intendevano i latini: Miraculum, ovvero cosa meravigliosa, misteriosa, strana. Miracoli, meraviglie, mostri... ognuna di queste parole porta il nostro pensiero verso regioni poste oltre l'orizzonte delle nostre vite mortali o quotidiane. Di questi Altrove le letterature fantastiche si sono sempre occupate, ognuna a suo modo, e le storie contenute in questo numero ne sono un buon esempio. Del racconto di apertura The Denial non dico nulla per non rivelare troppo. Sterline si conferma autore fantastico di primo livello, (come avevamo già visto con Esoteric Cin su F&SF; n. 3 e Lo Stratagemma del Blemmye su F&SF; n.10) con un racconto in cu: l'evento straordinario affiora dalle acque di un'alluvione gradualmente e sottilmente. Ne Gli anni insonni di Steven Utley l'argomento è la resurrezione del corpo attraverso l'intervento della scienza. Dal Frankenstein di Mary Shelley, della cui prima stesura quest'anno ricorre il centenario, la narrativa a sfondo scientifico è tornata diverse volte sull'argomento proponendo numerose varianti sul tema della resurrezione e dell'immortalità. Il racconto di Utley ripropone questo scenario, concentrandosi sulla condizione interiore del protagonista che è stato privato della morte e si trova condannato a dover vivere per sempre con i fantasmi dei dolori del passato. Lo sguardo di Utley, improntato ad una profonda umanità, è dolente e solenne e riporta al centro dell'attenzione la legittimità morale dell'intervento scientifico sulle leggi estreme della Natura. Talvolta sentiamo l'espressione: `Il miracolo della Creazione ". La creazione è senza dubbio il mistero più ampio che ci è dato di concepire perché implica il pensiero di un possibile creatore, sia che neghiamo o che accogliamo la sua esistenza, e delle sue ragioni nel dare vita al mondo e all'uomo. I tre racconti Shiva, apri il tuo Occhio, Creazione e Sulle Colline e in Ogni Dove si occupano del senso della creazione da tre punti di vista diversi.
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