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La Ginestra - Longanesi & C. - Formato 154x230

 
 
Codice:106037      
 
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N. Volume:   126
Titolo:   Stagecoach - Ombre Rosse
Autore:   Robert. W. KREPPS
   Traduzione: Bruno ODDERA
   Copertina: Twentied Century FOX
 
Data Pubbl.:   1972 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Stage to Lordsburg, 1937
Note:  
 
Genere:   Libri->Western
 
Categoria:   NON FANTASTICO Rilegatura:   Cartonato con sovracoperta
Tipologia:   Principali Dimensioni:   154 x 230
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   250
 
 
  Ultima modifica scheda: victory 29/01/2016-18:21:03
 
   
 

 
 
Di solito, quando si parla di Ombre rosse, e persino con esperti, viene ricordata la imitatissima ma inimitabile e improvvisa carica di cavalleria che interrompe all'ultimo istante il massacro dei passeggeri della diligenza. Ma c'è un'altra immagine legata alla vicenda, che pensiamo sia stata conservata per molto tempo, citata, discussa fin quasi a diventare un mito: il bianco cappello, non già da cowboy, ma da gentiluomo piantatore del Sud, portato dal giocatore Hatfield (che confesserà in punto cìi morte di essere figlio del giudice Ashburn). Riteniamo che ciò accada non per caso, ma perché questo personaggio raduna in sé allo stesso tempo la costruzione della vicenda e quella psicologica degli altri suoi compagni. Con l'eccezione del banchiere Gatewood, costoro infatti sono reduci da molte vicende, hanno un < passato », sono coraggiosi ma, sotto un facile cinismo, nascondono un grande cuore. Persino il teventino Blanchard, impersonato dall'attore Tini Holt (che verrà poi rispolverato da un altro grande regista, John Huston, per Il tesoro della Sierra Madre) e che qui fa una breve apparizione al principio del film, cavandosi il cappello e guardando tra ammirato e timoroso la diligenza dove la moglie del capitano Mallory va verso un destino incerto, appartiene a questa schiera. Non parliamo poi di Dallas, la prostituta espulsa dal villaggio insieme al dottore ubriacone, né dello sceriffo, che rinuncia alla taglia per la cattura di Ringo Kid, e figuriamoci Ringo Kid che da questo film lancia John Wayne nel crogiolo di un personaggio addirittura simbolico. Tutto ciò, non è quasi necessario ripeterlo, dimostra l'intuito di un regista, di sceneggiatori e di attori che sono entrati nel vivo dello spirito del western, facendo scattare naturalmente e in modo duraturo tutte quelle molle che hanno spinto tale tipo di film e di letteratura a essere tra i più popolari al mondo. Ecco perché, nel presentare la versione italiana di Stagecoach, di recente scritto (la Robert W. Krepps, abbiamo accompagnato le pagine del romanzo con illustrazioni che, oltre a essere simboliche ed esplicative, faranno proba
bilmente piacere anche ai lettori.