L'autore di questo avvincente racconto è Y. F. J. Long, dottore in scienze. Il romanzo è quindi costruito su ipotesi scientifiche tutt'altro che fantastiche, che potrebbero in un non lontano futuro diventare probanti. Oltre che scienziato, Long si rivela, ottimo scrittore, sia per inventiva, sia per stile. Immagina di essere nel 1985, dopo un conflitto mondiale che non ha distrutto la Terra soltanto per l'intervento di un progredito e civilissimo popolo abitante un pianeta della nebulosa di Andromeda e che discende dagli Atlantidei. Marte e la Terra, dopo un'altra guerra terribile, si sono affratellati. E marziani e terrestri intraprendono, nel 1985, un viaggio intergalattico, che essi credono sia il primo nella storia dell'umanità con un apparecchio a propulsione spaziotemporale. Le avventure di questa spedizione ardita, quasi pazzesca, formano la sostanza dei romanzo. E sono non soltanto avvincenti, ma perfino credibili, per la naturalezza e l'arte con la quale vengono presentate, mai gratuite, perché basate sempre su ipotesi scientifiche che cominciano, nella nostra strana era di progresso, a diventare di dominio pubblico. La spedizione arriva a Kromas, nella nebulosa di Andromeda, dove conosce la meravigliosa storia della civiltà Atlantidea, da cui gli abitanti di Kromas discendono. Il romanzo si segue fino in fondo, senza che l'interesse diminuisca, anzi con appassionante curiosità, anche per i problemi che la dimensione tempo, nella quale la spedizione viaggia, pone alla mente di chi legge aprendole uno spiraglio su l'infinito.
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