Nel gioco giapponese del G6, l’immagine delle gru che fanno ritorno al loro nido e vi rimangono come in un rifugio simboleggia il ritiro dalla 1otta di uno dei contendenti, dopo un’effimera vittoria. Nicholai Hel lo sa molto bene. Ultimo discendente di una nobile famiglia russa emigrata a Shanghai per sfuggire alla rivoluzione, Nicholai riunisce in sé qualità originali ma profondamente contraddittorie, modellate su esperienze eterogenee. Di formazione orientale, ma all’apparenza decisamente europeo, si trova a vivere in una società dominata da valori a lui estranei: denaro, interesse, successo. Riesce comunque a opporsi alla "contaminazione" occidentale grazie alla forza e all’educazione comunicategli dal padre adottivo, un nobile guerriero giapponese, che fa nascere in lui il proposito di scoprire shibumi, raro genere di perfezionamento ed equilibrio spirituale. Sfruttando le sue doti fuori del comune - dalla facoltà di entrare in uno straordinario "riposo mistico" alla capacita di combattere con una tecnica giapponese micidiale - sulla scacchiera della politica mondiale. Nicholai diventa una pedina decisiva ma invisibile, al di sopra del gioco nel quale è coinvolta. Un gioco difficile e pericoloso ma risolutivo, in cui, si misurano i più grossi nomi e le più importanti organizzazioni della terra: la CIA, l’OLP, l’OPEC. e i loro diretti rappresentanti tessono la trama del destino del mondo, collaborando, concorrendo o combattendo, secondo la situazione, con Nicholai Hel, "perfetto assassino dei nostri tempi", killer sui generis, estremamente temibile e complesso.
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