Metafora di un inquietante, apocalittico futuro, L’ottavo flagello è il racconto di un’immane calamità ecologica e insieme una devastante tragedia familiare che ha la solennità e il respiro di un grande dramma classico. Mentre migliaia di locuste, scaturite dalla terra in seguito a una misteriosa contaminazione, invadono il villaggio di una desolata regione vicino al mare, si snoda una vicenda di odio e passione, incesto e follia. Al centro della trama, Riky, un adolescente, e i suoi familiari, emblematicamente denominati dall’autore Mère, Père e Soeur. Allorché il padre induce la figlia — Soeur — a prostituirsi in una locale base militare, ha inizio, scandita dall’ossessiva avanzata degli insetti, una catena di ineluttabili eventi, che coinvolge tutti i personaggi della storia. Travolto da un astio irriducibile, da un desiderio degradante e scellerato, Riky si macchierà del più atroce delitto: il parricidio. Come ha commemato Le Monde: "Una parabola semplice e violenta sull’assassinio e l’incesto, un piccolo capitolo aggiunto alla Bibbia, la cui interpretazione appartiene al lettore. Scaturisce da un territorio di malvagità e ci parla dell’infelicità degli esseri umani".
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