Terzo e conclusivo volume della trilogia ‘Berlin noir’, Un requiem tedesco si discosta dai precedenti Violette di marzo e Il criminale pallido soprattutto per l’ambientazione: diversamente dai romanzi precedenti, il detective Bernie Gunther si muove, invece che nella Berlino dei primi anni del nazismo o dell`immediato anteguerra, tra le macerie materiali e morali della capitale distrutta dal conflitto e divisa tra gli Alleati. Ed è proprio nel gioco di spionaggio e controspionaggio tra le due maggiori potenze, i russi e gli americani. che Bemie si trova suo malgrado coinvolto quando si trasferisce temporaneamente a Vienna per indagare sull'omicidio di un capitano dell’esercito americano del quale è imputato un suo vecchio collega della polizia berlinese. E' nella Vienna dell’immediato dopoguerra, splendidamente ricostruita da Kerr, che Bernie si deve districare tra spie americane e russe, ex nazisti che si nascondono, delinquenti comuni, belle e disponibili donne che tentano improbabili carriere cinematografiche, secondo il copione di situazioni estreme e girandole di battute fulminanti che ha costruito la fama di questo detective umano e irresistibile, e del suo autore che, ispirandosi ai maestri Chandler e Hammett, è riuscito ad imporsi come uno dei migliori eredi della grande tradizione del 'giallo d'azione'.
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