In questo primo romanzo della sua famosa 'trilogia berlinese', Philip Kerr rivela subito le sue doti di grande narratore di thriller. Nel cuore della Germania nazista, alla vigilia delle Olimpiadi, mentre le Camicie Brune si danno da fare per rendere la città 'accogliente' per i turisti, il detective privato Bernie Gunther, veterano del fronte turco ed ex-poliziotto, inizia la sua inchiesta sulla scomparsa della figlia di un potente industriale. Fra personaggi e situazioni tipici della Berlino degli anni Trenta, seguiamo le avventure di questo detective, smaliziato erede della grande tradizione del 'poliziesco' alla Chandler e alla Hammett. Ma nell’opera di Philip Kerr non c'è solo questo; gli anni che lo separano dai suoi maestri del giallo d'autore, sono anche gli anni che gli permettono di costruire, in una più sapiente prospettiva storica e letteraria, il suo romanzo: la ricostruzione del 'nuovo ordine' che regna sulla Germania è non meno meticolosa che avvincente, ma al tempo stesso l'intera vicenda narrata ha il sapore davvero unico di una appassionata e colta rivisitazione del genere, ricca di suspence e di humour.
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