I corridoi del tempo Molti romanzi sono stati scritti sui viaggi nel tempo, molti autori hanno costruito mondi paralleli, diverse dimensioni, ipotesi singolari e a volte ricche di fascino. Ricordiamo alcuni esempi tra i più famosi, tra i più recenti, a esempio, lo stesso Villaggio dei Fiori Purpurei di Clifford Simak, o il vecchio L'Altra Dimensione di Murray Leinster, o perfino Bivii nel tempo dello stesso autore (particolarmente propenso a trattare questo tema). La cosiddetta “fantascienza temporale" ha affascinato autori delle più diverse scuole, e delle più diverse tendenze stilistiche e tematiche. Dalle parodie di Philip K. Dick alle follie di mediocrissimi artigiani francesi come Richard Bessière, dalle esemplari e lucide esposizioni di lsaac Asimov alle introverse visioni di A. E. van Vogt, non c'è autore che non si sia dedicato al tema dei viaggi nel tempo e negli “universi compossibili", durante la sua attività. — Si tratta di un sogno antico dell'uomo — antico quanto il mondo, potremmo ben dire — si tratta di una delle impossibilità più grandi della scienza, un'impossibilità però soltanto relativa, legata com'è a un particolare momento della nostra tecnologia. Nessuno ci vieta di pensare, perciò, che in un futuro più o meno lontano possa venire spezzata dalla scienza anche la frammentaria e mitica “barriera del tempo", una barriera che non è facile afferrare e intuire, se noi alla fantasia e alle capacità dello scrittore e -del sognatore. Tema inoltre, tra quelli di più facile presa popolare, e questo giustifica l'ondata di scrittori, anche di mediocre valore, che si sono cimentati n esso, sulla scie, in genere, di due grandi modelli: l'ormai classica Macchina del Tempo di Wells, e l'ugualmente classica Legione del Tempo di Jack Williamson — i romanzi successivi hanno mutuato il tema del “libero balzo" nel tempo e della teoria probabilistica di Williamson, come molti sapranno. Andre Norton, l'autrice americana che ha scritto questo romanzo — di piacevole, facile e immediata lettura — è notissima negli Stati Uniti per essere da tempo sulla vetta delle classifiche di vendita dei volumi di fantascienza. La Norton, in possesso di una fantastica disinvoltura di esposizione, non raggiunge mai, questo è certo, o almeno le raggiunge assai raramente, le vette dell'arte, non distaccandosi cioè dal dignitoso artigianato: si tratta di un'autrice che confeziona le proprie storie, e le vende a un pubblico che altro non chiede se non di trascorrere un'ora o due di piacevole lettura, senza troppi problemi e in sana tranquillità. Classico esempio di professionismo, la Norton da anni non fallisce un bersaglio.. Abbiamo pertanto inteso presentarla con uno dei suoi migliori romanzi (di fantascienza: perché bisogna pure aggiungere che la Norton è anche sensibilissima autrice di fantasy, un campo che spesso sceglie raggiungendo risultati anche superiori) al pubblico italiano che la conosce attraverso pochissimi esempi.
L'invasione della Galassia A. Merritt scrisse una lettera d'appassionato alla rivista che per prima pubblicò a puntate questo romanzo: “Outside the Universe, di Hamilton, è realmente una storia straordinaria, scritta e presentata da un artista di prima categoria". Merritt, a quei tempi il Grande Maestro della fantasia — erano gli anni venti, proprio all'alba della fantascienza americana — scrisse molti altri elogi direttamente all'autore, ed espresse la speranza che il libro, venisse pubblicato in unico volume, prima o poi. Ci volle molto tempo prima che questa speranza si avverasse, ma eccolo qui, il libro richiesto da Merritt, e il romanzo narrava la storia di un'avventura interstellare, su di una scala che spaventerebbe narratori programmati di oggi, così timorosi di abbandonarsi alla propria fantasia, questo romanzo è ora tra le vostre mani. E' un grandioso romanzo del remoto futuro, un romanzo che narra la storia di una specie di Corpo di Sicurezza dell'O.N.U. che opera però su scala intergalattica, un Corpo di Sicurezza i cui componenti sono esseri provenienti da stelle diverse, alleati per mantenere la pace e proteggere i Soli Federati dalle incursioni di conquistatori giunti dagli spazi esterni. E' pura avventura, da leggere come pura avventura. Qui si parla di stelle in conflitto, di galassie in lotta; qui si vede una superscienza in azione… una superscienza che dà per scontato che noi ci troveremo a casa nostra nell'universo come ci troviamo oggi sulla superficie del nostro piccolo, presuntuoso pianeta. E con il trascorrere di alcune migliaia di anni, perché le cose non dovrebbero essere così? Edmond Hamilton non si è certo fermato a spiegarci come funzionino le sue astronavi, come operino le loro difese, come esse affrontino i problemi dello spazio-tempo, degli anni-luce dell'ecologia astronautica... e non aveva, allora, bisogno di farlo. Chi dubita che, con tanto tempo a disposizione, la scienza (se continua al presente ritmo di progresso) non riesca davvero a risolvere tutti questi enigmi? Lo scopo del romanzo non era un'esposizione di tecnologia avanzata; era soltanto il divertimento, il divertimento di narrare e di ascoltare una narrazione, il piacere di viaggiare in un universo brulicante di stelle, di scoprire un brivido nuovo a ogni pagina, di suscitare il sense of wonder del lettore..., ecco tutto. Niente di meno, niente di più. E, diciamolo, cosa si può pretendere di più da un autentico classico della prima epoca della fantascienza?
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