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Bigalassia - La Tribuna

 
 
Codice:10063      
 
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N. Volume:   16
Titolo:   Terra all'infinito - Campo Archimede
Autore:   Thomas Michael DISCH
   Traduzione: Autori VARI
 
Data Pubbl.:   15 Febbraio 1973 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Echo Round His Bones, 1966, 1967 Camp Concentration, 1967, 1968
Note:   Supplemento a Galassia n.184
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 184
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   312
 
 
  Ultima modifica scheda: trifide 20/01/2013-11:08:57
 
   
 

 
 
Terra all'infinito
Uno dei più frequenti rimproveri mossi alla nuova scuola della sf inglese è quello di essere troppo intellettualizzata, di ricercare troppo l'effetto cromatico di un nuovo modo di scrivere, di essere sperimentale nel peggiore senso della parola. Questo giudizio, severo, ma in parte giusto, ha fatto sì che moltissimi dei nuovi autori inglesi siano stati da noi negletti per preferire loro autori americani più classici anche se spesso privi di originalità. Eppure gli autori inglesi di valore non mancano. Senza contare i Tubb, i Wyndham, i Clarke, i Temple di un tempo, oggi l'Inghilterra dispone di una schiera d'autori che meriterebbe ben maggiore considerazione nel nostro Paese. Autori come High, Sellings, Moorcock, Presslie hanno scritto autentici capolavori, e non è affatto vero che gli unici grandi autori inglesi moderni siano Ballard — che ha dato origine, non solo in Italia, a un forte movimento ballardiano — e Brunner, un autore quest'ultimo che invero sta attraversando un periodo fortunatissimo e, detto per inciso, anche parecchio redditizio per lui. Thomas M. Disch è uno di questi nuovi autori. Giovane, simpatico, brillante conversatore, è spesso presente nei piccoli convegni che ogni mese scrittori e appassionati inglesi (e stranieri) di science-fiction si danno in un pub londinese. Scrive da pochissimi anni ma la sua firma compare con regolarità sulla rivista sperimentale New Worlds che ha avuto appunto il grande merito di scoprire, lanciare e incoraggiare i nuovi talenti. E le nuove idee. Perché è appunto questo il merito principale della rivista di Moorcock: allontanarsi dalle scopiazzature americane, dallo scrivere eletto a routine. E Disch di idee ne ha parecchie, originali, vivide, spumeggianti. Nel romanzo che presentiamo in questo numero su Galassia ci troviamo di fronte a un'originalissima interpretazione del “ trasmettitore di materia “, un congegno che la science-fiction ha inventato da anni ma che si era sempre ben guardata di coinvolgere in una problematica che va dalla fisica alla religione. Disch l'ha affrontato, ne ha dato un'interpretazione, e così facendo ci ha offerto uno dei libri più godibili di questi ultimi tempi, mostrando ancora una volta che molti autori non ancora “famosi" hanno tutti i numeri per diventarlo.

Campo Archimede
n.d.