Per la maggior parte di noi la fantascienza giapponese si riassume nell'immagine di Godzilla e in quella di mostri bizzarri o di supereroi meravigliosi. Ma in Giappone queste creazioni sono intese per un pubblico di bambini e di giovanissimi. La vera fantascienza giapponese, come la letteratura fantastica, ha radici ben piú lontane, che affondano nella tradizione delle leggende e dei miti. Questa raccolta presenta al pubblico italiano gli esempi piú significativi e originali di letteratura 'speculativa' prodotta nel paese dagli anni '60 in poi. Tra questi vi sono 'i tre grandi' della fantascienza giapponese, ossia Ryo Hanmura, Shinichi Hoshi e Sakyo Komatsu, Kobo Abe, con il suo caratteristico tocco kafkiano, e Tetsu Yano, di cui si ricorda l'attività nel fandom giapponese in collaborazione con Takumi Shibano, il curatore della rivista Uchujin, la leggendaria fanzine pubblicata per la prima volta nel 1957. Nelle loro opere sono presenti riferimenti precisi all'epoca del militarismo degli anni '30 e '40, ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e vengono sollevate questioni importanti come l'impatto della rapida modernizzazione, l'inquinamento dell'ambiente, i pericoli di una cultura insulare e il mito della superiorità razziale.
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