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Bigalassia - La Tribuna

 
 
Codice:10033      
 
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N. Volume:   41
Titolo:   Il corridoio nero - Il ministero della felicità
Autore:   Michael MOORCOCK e Roberta RAMBELLI (ps. di Jole RAMBELLI)
   Traduzione: Gabriele TAMBURINI
 
Data Pubbl.:   Novembre 1978 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   The Black Corridor, 1969
Note:   Supplemento a Galassia n.233
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 184
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   288
 
 
  Ultima modifica scheda: victory 22/06/2023-17:08:53
 
   
 

 
 
Il corridoio nero
Moorcock si ripresenta al nostro pubblico con uno dei suoi migliori romanzi, apparso in America nella prestigiosa serie degli "Ace Special". La trama si svolge seguendo due direttrici diverse, che convergeranno gradualmente l'una nell'altra: da una parte l'atroce dissoluzione della società umana, preda d'una follia inarrestabile; dall'altra la solitudine d'un uomo, che si trova costretto a guidare un'astronave nel buio degli spazi esterni mentre i suoi compagni riposano in ibernazione. Ma cosa sono le figure enigmatiche che danzano sotto i suoi occhi attoniti? E le spettrali apparizioni che graffiano la vernice della nave? E i rumori di passi, i suoni delle voci, la presenza fisica del fratello e degli altri? Poco per volta, in un drammatico crescendo di suspense, l'autore ci pone di fronte ad un microcosmo allucinato, ambiguo e sfuggente, carico di simbolismi. Una vicenda costruita con estrema abilità, che scava a fondo nei recessi della coscienza umana per portarne in luce gli aspetti più sconvolgenti.

Il ministero della felicità
Dopo diversi anni di silenzio, Roberta Rambelli torna alla ribalta della sf italiana con questo nuovo romanzo. Il Ministero della Felicità è un'allegra e divertente satira sulla società italiana; un lavoro non troppo impegnativo che non mancherà comunque d'attirare l'attenzione dei lettori. L'idea centrale dell'opera postula un futuro in cui un apposito organismo statale (il Ministero della Felicità, appunto) avrà l'unico scopo di tenere lieti e contenti i cittadini italiani. La cosa può parere di per sé utopistica e incredibile; ma i lati più interessanti della vicenda, ovviamente, discendono dalle tragiche conseguenze del fatto. In un mondo completamente alienato, banalizzato, spersonalizzato, il protagonista della vicenda avverte l'impellente necessità di ribellarsi; di sostituire, in altre parole, al comodo conformismo generale qualcosa di più pregnante e significativo. Inutile dire che i suoi tentativi sono destinati alla frustrazione più completa: ma proprio nell'ultimo, patetico, pressoché inconsulto moto di rabbia il povero Nino troverà la misura migliore della sua dignità umana. La Rambelli ci dà una rapida e gustosa panoramica dell'Italia futura, portando all'esasperazione aspetti già molto evidenti al giorno d'oggi, e ricavandone effetti di buon divertimento. Interessa comunque sottolineare il suo discorso di fondo, vecchio magari di anni e anni (si vedano ad esempio le acutissime pagine di un Tocqueville sull'America del futuro), ma sempre attuale ed urgente: il discorso sull'alienazione umana, sul potere di manipolazione, che i mass-media hanno reso enorme e traboccante. Completa il fascicolo un grazioso racconto, Ma i fior del prato, con cui la Rambelli torna ad uno dei suoi autori preferiti: Clifford Simak. La derivazione simakiana dell'opera è evidente nel tipo di prosa usato, nell'impostazione bucolica, nell'intervento stesso dei piccoli e graziosi extra-terrestri tanto cari alla penna dell'autore americano. Ma da tutto ciò la Rambelli ha elaborato un lavoro completamente suo, personale, che raggiunge toni di commozione e poeticità davvero notevoli. Si veda ad esempio il movente dell'intervento degli extraterrestri: un'idea squisitamente femminile, e squisitamente raffinata. Non vogliamo sciupare ai lettori il piacere di scoprirla da soli: diremo comunque che si tratta d'una trovata nuova, medita, e profondamente coerente con gli assunti dell'opera. Per concludere, siamo certi che questo numero di Galassia farà felici molti dei nostri lettori, che ritrovano una firma vecchia e cara, e darà anche ai più giovani motivi di discussione e dibattito.