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Codice:10018      
 
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N. Volume:   12
Titolo:   I conquistatori delle stelle - Fratelli mostri
Autore:   J. W. CAMPBELL (ps. di John Wood CAMPBELL jr.) e Lester DEL REY (ps. di Leonard KNAPP)
   Traduzione: Otis DE BLANCO e Mario MASSAI
 
Data Pubbl.:   Ottobre 1971 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   The Black Star Passes, 1953 - Mortals and Monsters, 1965
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 184
Contenuto:   Antologia  N. pagine:   412
 
 
  Ultima modifica scheda: Mr.Chicago 30/10/2020-16:08:03
 
   
 

 
 
I conquistatori delle stelle

Fratelli mostri
Non è tanto il fatto che Lester del Rey sia uno scrittore autentico, ma soprattutto la ricchezza dei suoi argomenti, il fascino di un'antologia dei suoi racconti. Un gioco virtuosistico? Tutt'altro: Lester del Rey, un'autorità in fatto di musica, religione, biologia, e mille altre cose, lungi dal conquistarsi solide antipatie per questa sua onniscienza, riesce ad incantarci col suo affetto non del tutto disincantato per questa nostra umanità piena di insicurezze e abominevoli errori, ma sempre tesa a un superamento di se stessa, anche a costo di dover affrontare, tremando, l'orrore dell'ignoto. Sovente si parte dalla Terra, in questi racconti, senza più ritornare, e nuova vita nasce nello spazio o in altri pianeti, e il ricordo del pianeta madre scompare. E qualche volta si ritorna, col più vivo desiderio di essere consolati e protetti, per trovarsi costretti, invece, ad aiutare l'umanità a uscire da abissi di disperazione. Oppure l'uomo si accorge che l'ignoto è entrato, subdolo, dentro di lui, e lo sta trasformando, per consentirgli di affrontare nuovi impossibili destini. Vi è la ricerca di altre razze, nell'universo, di altre intelligenze con cui affratellarsi. A volte la ricerca ha successo, a volte si conclude con sempre nuove disillusioni. Ma in questo caso, sia pure nella malinconia della solitudine, Lester del Rey fa balenare la speranza di una maggiore soliarietà tra gli uomini, di un nuovo modo di vivere. Una science-fiction, perciò, profondamente interessata all'uomo, all'interiorità, alle sue sensazioni, ai suoi sentimenti. I racconti di questa antologia sono stati scritti da Lester del Rey negli « anni Cinquanta », alcuni hanno quasi vent'anni, eppure non potrebbero essere più attuali. In semplicità, senza alcuna necessità di acrobazie far mali, ma con una prosa d'una esemplare chiarezza, Lester del Rey riesce a dimostrare quello che tanti autori hanno inutilmente tentato: che la science-fiction è una finestra sul nostro futuro, e non su quello delle macchine.